Le plastiche verso l’economia circolare

I cambiafiltri FIMIC consentono di pulire e decontaminare la plastica, così da permettere il riciclo e ridurre lo scarto nell’ottica dell’economia circolare

La nostra economia è sempre stata dominata da un approccio lineare: i materiali grezzi vengono lavorati, processati, utilizzati una volta e gettati via. Questa struttura non è più sostenibile. Si necessita un'economia circolare, nella quale riutilizziamo i prodotti e li ricicliamo con efficienza alla fine della loro vita. Nel futuro, ma anche nel presente. Soprattutto le plastiche.

Mentre riconosciamo e apprezziamo le numerose applicazioni e il lungo ciclo di vita che la plastica ci offre, è proprio per queste caratteristiche che a volte il suo riciclaggio comporta delle sfide. Grazie all'esperienza e alla conoscenza acquisite in oltre 25 anni nel campo del riciclaggio della plastica, FIMIC è esperta nell'inserire la plastica all'interno di un'economia circolare. Con questa consapevolezza e la visione chiara della sua mission in tutto il mondo, FMIC orienta la sua strategia verso un miglioramento continuo, con l'obiettivo di raggiungere alti livelli di competenza tecnologica, soddisfazione dei clienti, responsabilità sociale e ambientale.

FIMIC affianca i propri clienti che lavorano nel settore, dai più esperti a coloro che vogliono inserirsi in questo mondo con poca esperienza specifica.

Il riciclaggio ha bisogno di aziende che sostengano e aiutino le nuove: l'esperienza sul campo ha un valore che non si può trovare sui libri.
L'esperienza acquisita da FIMIC permette di consigliare un cambiafiltro (automatico ed autopulente) adatto e personalizzato per il cliente, non basandosi solo sulla tipologia di materia da riciclare.

Il classico cambiafiltro RAS ha già raggiunto il numero di serie 430. Versatile, venduto in tutto il mondo, permette di gestire i rifiuti più contaminati sul mercato. FIMIC riesce a rimuovere il 15% di contaminazione di carta, ma se parliamo di contaminanti più aggressivi si riduce drasticamente la percentuale: ad esempio con metalli o terra si limita all'1% per poter lavorare in sicurezza, con pochi rischi di rotture o usure.

Generalmente serve utilizzare da 1 a 2 laser al mese, ma chi decide di usare il cambiafiltro per eliminare percentuali di contaminazioni molto alte, a causa di un lavaggio poco performante o inesistente della plastica da riciclare, paga molto di più per quanto riguarda la manutenzione del filtro, perché la plastica è più sporca e la contaminazione è aggressiva, quindi è necessario pulire e cambiare le maglie più spesso. Lo scarto quindi aumenta. In generale, infatti, la percentuale di scarto plastico si aggira sull'1%, ma se aumentiamo la contaminazione, può aumentare in proporzione anche lo scarto. RAS non necessita di sistemi di pre-filtraggio e arriva fino a 2 tonnellate di HDPE e LDPE con un singolo filtro laser o punzonato, a seconda del filtraggio necessario.

In caso di un aumento della produzione oraria, GEM permette di raggiungere 3 tonnellate di LDPE o HDPE, basato su MFI o filtraggio.

Se si parla di un filtro TWIN, si aumenta la superficie di filtraggio rispetto al RAS 700 (quasi 4.000 cm2) con solo due filtri, del 35%. GEM 600 ha una superficie di 5500 cm2 con due filtri.

In caso di contaminazioni molto elevate e probabilmente aggressive, c'è anche la possibilità di installare l'ERA, un filtro con due camere di filtraggio. Questo permette di evitare di avere due filtri nella stessa linea, perché l'ERA filtra due volte in un singolo passaggio.

RAS, GEM e ERA sono quindi suggeriti per materiali definiti come post-consumo, mentre se si parla di materiale post-industriale, è stato completato di recente lo sviluppo di un filtro adatto a un filtraggio automatico ma estremamente fine. Il TEN usa la cinghia a maglia, che è perfetta per il filtraggio di materiali poco contaminati (massimo 1%) e di dimensioni ridotte. Il TEN è stato recentemente installato in Italia, e come per molti macchinari a maglia, è stato suggerito un filtro di protezione manuale al cliente, per evitare un consumo eccessivo della maglia per contaminazioni maggiori di un millimetro.

Per completare la gamma di prodotti, nel 2021 è stata lanciata l'SPA: una pompa dedicata al mondo del riciclaggio, che non utilizza ingranaggi ma una singola vite. In questo modo si evita l'utilizzo di un pre-filtro protettivo e si possono raggiungere costi di manutenzione estremamente bassi. L'SPA sarà installato quest'anno in Giappone e in Arabia Saudita su due estrusori a doppia vite.