Gerotto a Bauma, sullo stand di RSP GmbH & Co. KG, marchio di escavatori a risucchio di cui l'azienda padovana è dealer in Italia, ha presentato E-Dozer: un robot radiocomandato 100% elettrico che grazie alla grande benna frontale permette di movimentare il materiale in spazi ristretti senza necessità di inviare personale in loco e senza compromessi sulla produttività
La presenza dei robot Gerotto a Bauma, sullo stand di RSP GmbH & Co. KG, marchio di escavatori a risucchio di cui l'azienda padovana è da decenni dealer in Italia, testimonia la forte sinergia fra le due aziende. Anzi, molto di più, testimonia una vera e propria partnership basata sulla capacità di proporre soluzioni innovative che hanno tracciato un cambio di paradigma nell'aspirazione dei materiali sia in ambito edilizio sia nelle bonifiche industriali.
L'ultima novità, che ha fatto il suo debutto internazionale sull'importante palcoscenico di Monaco, è l'E-Dozer che fa parte di una nuova gamma di robot radiocomandati alimentati a batteria. Si tratta di un progetto a cui Gerotto lavorava da anni e che ora ha visto la sua piena concretizzazione attraverso una macchina 100% elettrica che grazie alla grande benna frontale permette di movimentare il materiale in spazi ristretti senza necessità di inviare personale in loco e senza compromessi sulla produttività.
Da sempre l'azienda di Campodarsego (PD) opera seguendo il motto "innovation first, safety always" in quanto sa benissimo che entrare in spazi stretti, bui, spesso sotterranei e a rischio di esplosione o frana, non è una condizione ideale di lavoro. È proprio per ovviare a questo che sono nati e continuano ad evolversi i robot mini escavatori, i prodotti di punta dell'azienda, impiegati in lavori di bonifica, scavo, calamità naturali e in presenza di aree a rischio di esplosione (zone ATEX).
L'E-Dozer è l'ultimo ritrovato di casa Gerotto. Si tratta di una macchina elettrica e wireless ideata proprio per andare incontro alle richieste di molti capitolati e appalti internazionali che favoriscono l'adozione di tecnologie in grado di ridurre l'impatto ambientale dei cantieri e massimizzare la sicurezza. L'alimentazione a batteria, infatti, riduce le emissioni di gas clima alternanti, mentre la possibilità di lavorare in spazi confinati elimina la necessità che le mansioni pericolose siano svolte appunto da persone.
Pensiamo alla manutenzione, nonché pulizia, che occorre svolgere sotto i nastri trasportatori, ma anche sotto le pipeline o ancora nelle industrie minerarie, nelle raffinerie o nelle industrie chimiche in cui spesso occorre asportare materiale contaminato da percolato. Inoltre, molte volte le pipeline sono alte un metro quindi a maggior ragione mandare una persona fisicamente a pulire può essere ulteriormente rischioso e certamente non salubre.
L'E-Dozer, invece, con il suo assetto ribassato e la sua altezza di soli 505 mm, è perfetto per lavorare anche sotto le pipeline più basse e garantisce un'efficienza operativa ingente, grazie anche al fatto che in sole 2 ore e mezzo si ricarica completamente. La produttività di questa macchina è garantita anche dalla portata di 3,5 quintali e dalla benna frontale, larga 1 metro, che si apre e chiude automaticamente. La benna frontale raccoglie, trasporta e svuota il materiale, magari vicino ad un escavatore a risucchio, anzi l'ideale sarebbe proprio abbinare l'E-Dozer ad un escavatore a risucchio o a un vacuum truck in modo tale che lavorino in tandem.
Altra collocazione assolutamente idonea per l'E-Dozer che, ricordiamolo è adatto per lavorare in immersione, fino a 30 cm da terra, sono le vasche di depurazione degli impianti di trattamento acque delle aziende municipalizzate, definite luogo confinato e pertanto ad alto rischio per i lavoratori. Un ulteriore e prezioso tassello che va a completare una gamma trasversale e completa di soluzioni all'avanguardia e robot no-man entry che portano la pulizia industriale e la manutenzione di cisterne di stoccaggio, pipeline, spazi confinati, zone Atex e ambienti subacquei a un livello di sicurezza ed efficienza superiori.
Gerotto fra i protagonisti del 1st International Safety Workshop
L'azienda italiana specializzata in servizi e tecnologie per l'industrial cleaning è stata fra i relatori del primo convegno dedicato alle sfide della sicurezza organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Industriale e dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell'Università di Padova. Il giorno scelto per l'evento, il 28 aprile, ha coinciso con la Giornata Mondiale per la Sicurezza sul Lavoro e ha portato a Padova esperti nazionali e internazionali a interrogarsi sulle sfide, industriali, scientifiche e accademiche che le nuove tecnologie digitali e l'intelligenza artificiale pongono sul tema della sicurezza nei cantieri e negli impianti industriali. Gerotto ha partecipato con un paper, pubblicato negli atti del convegno, che analizza gli sviluppi futuri delle tecnologie robotiche no-man entry che l'azienda ha ingegnerizzato da oltre 20 anni. Il titolo dell'intervento "The Future of Industrial Safety: Remote-Controlled Robots in High-Risk Environments", vuole tracciare gli scenari nei prossimi anni nell'ambito delle attività di industrial cleaning in particolare negli spazi confinati e a rischio esplosione (ATEX). L'integrazione di sensoristica avanzata nei robot e la loro implementazione all'interno di ecosistemi che contengono anche operatori con smart DPI e ambienti con sensori wireless consentirà di aumentare il livello di sicurezza degli operatori ma anche ridurre i danni collaterali a impianti. "Questo convegno - commenta Alessandro Gerotto, AD dell'azienda - è il risultato del coraggio e della proattività della facoltà di ingegneria di Padova. È un'eccellenza italiana e internazionale che ha voluto aprire le porte dell'Università alle aziende e agli esperti del settore per affrontare insieme temi cruciali per il futuro del lavoro in edilizia e nell'industria. Come azienda manifatturiera e di servizi, siamo da sempre in prima linea per alzare l'asticella della sicurezza: le nostre soluzioni robotiche no-man entry, insieme alla cinquantennale esperienza nei cantieri, sono un connubio che volentieri condividiamo con l'Università e con il mondo accademico".