BIOGAS E BIOMETANO: il centro della transizione energetica

La produzione di biogas e biometano porta vantaggi estremamente importanti a livello ambientale e i dati ci dicono che il settore continuerà a crescere. Vi parliamo di alcune aziende che si stanno dedicando allo sviluppo sempre più consolidato della filiera del biometano


Ormai ci siamo. La transizione ecologica e quella energetica non sono più solo dei semplici ideali, ma si sono trasformate in obiettivi concreti, che possono essere assolutamente raggiunti. Se è vero che in Italia, e più in generale in Europa, tanto è già stato fatto, ora è arrivato il momento di spingere ancora di più, per sfruttare al meglio le opportunità che ci vengono offerte da fonti di energia rinnovabili quali il biogas e il biometano.

Anche il Governo Italiano se ne è reso conto: nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), approvato recentemente dalla Commissione Europea, 59,47 miliardi di euro sono stati destinati alla "Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica"; di questi, 1,92 miliardi verranno investiti nello sviluppo del biometano.
Il potenziamento degli impianti di biogas e biometano, così come l'incremento della loro produzione, sono fondamentali per l'economia circolare e per contrastare i cambiamenti climatici in atto. I vantaggi a livello ambientale infatti sono molti, a cominciare dal ruolo che possono svolgere nella riduzione dell'utilizzo di combustibili fossili in settori quali il trasporto e l'industria, fino ad arrivare alla valorizzazione di quelli che vengono definiti "scarti", che normalmente andrebbero smaltiti ma che possono invece essere utilizzati come fonte di energia o fertilizzanti per l'agricoltura.

Nonostante tutti i benefici che derivano dall'impiego di queste risorse, la sfiducia e le opposizioni da parte dei cittadini nei confronti della costruzione di nuovi impianti rappresentano un ostacolo non indifferente allo sviluppo degli stessi. Le principali obiezioni, si legge in un articolo di Unfakenews, il sito di Legambiente contro le bufale ambientali, hanno a che fare con la produzione di emissioni inquinanti, i cattivi odori provenienti dagli impianti e l'uso di colture alimentari come materia prima. In un documento che la stessa Legambiente ha realizzato per favorire l'informazione e la conoscenza reale della filiera del biometano, viene confermato che "nonostante questi impianti siano consolidati dal punto di vista tecnico e dal ridotto impatto sui territori, non vengono visti di buon occhio e accettati dagli stessi cittadini che quei rifiuti producono e differenziano". È necessario quindi puntare ulteriormente sulla corretta informazione, affinché anche i più scettici si rendano conto dell'importanza di questa filiera.

Ma veniamo ai numeri. Secondo il documento sopracitato, in Italia sono presenti 2000 impianti, l'80% dei quali opera nel settore agricolo. Il nostro Paese è il secondo produttore di biogas in Europa e il quarto nel mondo, con ottime prospettive di crescita. "Infatti si stima che al 2030 il contributo del biometano potrebbe essere di 10 miliardi di metri cubi all'anno (di cui almeno 8 da matrici agricole), pari a circa il 15% dell'attuale fabbisogno annuo di gas naturale e ai due terzi della potenzialità di stoccaggio della rete nazionale".

Alimentare la filiera del biometano non è difficile, semmai è il contrario, in quanto i rifiuti utilizzabili sono in crescita. In Italia, nel 2018, la raccolta differenziata dei rifiuti urbani ha raggiunto il 58%, ovvero circa 17,5 milioni di tonnellate. La frazione organica (FORSU) rappresenta la quantità maggiore tra i rifiuti differenziati con 7,1 milioni di tonnellate, cioè il 40% del totale dei rifiuti urbani differenziati. Dall'ultimo rapporto del Consorzio Italiano Compostatori (CIC) emerge che i 56 impianti di compostaggio e digestione anaerobica per la produzione di compost e biogas hanno trattato circa 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti organici differenziati. Gli impianti che producono biometano dalla FORSU invece sono 8. Come conferma Legambiente, "appare evidente come lo sviluppo della dotazione impiantistica per dare un senso agli sforzi fatti da cittadini e amministrazioni locali per differenziare i propri rifiuti sia un passaggio logico e naturale".

Nella rassegna che segue, vi presentiamo alcune delle più importanti aziende del territorio nazionale che si stanno impegnando concretamente per lo sviluppo e l'implementazione del biometano, per rendere il nostro Paese sempre più sostenibile.

IES Biogas è attiva nella progettazione, costruzione e gestione di impianti di biogas e biometano e opera all'interno del gruppo Snam con la funzione di EPC Contractor ed EPCM in Italia e all'estero. Gli ultimi anni hanno visto un potenziamento della divisione WASTE, dedicata alla gestione e completa valorizzazione dell'intero ciclo dei rifiuti, in particolare per la produzione di biometano a partire dalla Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano (FORSU).
Attualmente sta completando le nuove linee di pretrattamento e upgrading di due impianti di ultima generazione (produzione complessiva di 9,8 mln di Sm³ di biometano avanzato per autotrazione) che rappresentano l'evoluzione e l'ottimizzazione tecnica e gestionale dei tradizionali impianti di compostaggio: si tratta di Ecoprogetto Milano ed Ecoprogetto Tortona, di proprietà di Snam4Environment, società controllata al 100% da Snam con la missione di sviluppare infrastrutture per il biometano e promuovere green business volti al raggiungimento dei target di decarbonizzazione, in particolare nei trasporti.
In autunno, entrerà in esercizio l'impianto di Caltanissetta Enersi Sicilia, in grado di produrre 3,6 mln Sm³ anno di biometano avanzato, e a seguire l'impianto di Revere Energia (240 Sm³/h di biometano): due progetti con tecnologie all'avanguardia in termini di efficienza, flessibilità e impatto ambientale, che dimostrano quanto gli investimenti in economia circolare siano sostenibili dal punto di vista economico e ambientale: la digestione anaerobica aumenta, infatti, le potenzialità in ingresso degli impianti di compostaggio apportando sia benefici economici, riducendo i costi di smaltimento e le spese per alimentare i mezzi di trasporto pubblico locale e di raccolta dei rifiuti grazie al biometano prodotto, sia benefici ambientali, riducendo le emissioni.

Corradi & Ghisolfi è un'azienda italiana al servizio dell'agricoltura e della zootecnica da oltre 50 anni. Specializzati nella progettazione e costruzione di impianti biogas e biometano, oggi C&G vanta la realizzazione del primo impianto biometano agricolo in Italia.
L'ultima sfida accettata consiste nella realizzazione della nuova piattaforma per il trattamento dell'umido da raccolta differenziata.
Il progetto rivisitato da Corradi & Ghisolfi srl per Biometh spa, in provincia di Lodi, prevede la realizzazione dell'impianto con tecnologia WET ad alto tenore di sostanza secca per una digestione anaerobica concentrata.
Disposto su una superficie di 2 ettari, l'impianto tratterà a regime 40.000 ton/anno di FORSU, e produrrà compost di qualità e biometano avanzato liquefatto (BIOGNL) destinato al trasporto pesante unico sostitutivo del combustibile fossile in questo settore.
Considerando la possibilità del riutilizzo della CO2 in uscita dall'impianto di Upgrading, viene completato il ciclo di valorizzazione del rifiuto secondo i principi dell'economia circolare. Per questo progetto Corradi e Ghisolfi ha lavorato costantemente facendo attenzione ad ogni dettaglio, pensando a soluzioni innovative in prospettiva di un'ottimizzazione dei consumi energetici per un bilancio ambientale favorevole.

Nata nel 2005, Biogas Engineering Srl è una Società del tutto italiana specializzata nella progettazione, realizzazione, gestione e assistenza di impianti biogas e biometano come fonte energetica rinnovabile. Grazie all'esperienza lavorativa, alla professionalità e flessibilità sviluppata negli anni, Biogas Engineering Srl è in grado di operare in una vasta gamma di settori, da quello agricolo, all'industriale fino ad arrivare ai rifiuti organici, proponendo impianti di varie potenzialità da 100kW fino ad arrivare a 1MW e oltre, con tecnologia DRY e WET (s.s. > 30%) Il team di ingegneri con esperienza pluriennale in questo ambito, è in grado di offrire un servizio di consulenza ad hoc, volto a trovare la soluzione tecnologica più adeguata, garantendo così la massima funzionalità del sistema. Ci affianchiamo al cliente fin dai primi passi creando vari layout impiantistici, anche con render 3D, che permettono già in fase progettuale di avere una visione chiara dell'impianto futuro.Biogas Engineering Srl nel 2017 ha progettato e realizzato il primo impianto con tecnologia WET per la produzione di biometano per autotrazione in Italia, il quale è in grado di trasformare 45.000 ton. di F.O.R.S.U. (Frazione Organica Rifiuto Solido Urbano) in 4,5 milioni di metri cubi di biometano annui. Per il pre-trattamento del rifiuto organico, Biogas Engineering Srl propone una tecnologia innovativa e all'avanguardia che, lavorando a secco, è in grado di ridurre il problema della gestione dei reflui in uscita. La realizzazione di questi impianti biogas/biometano, è un importante passo avanti verso gli obiettivi di un'economia circolare basata su soluzioni sostenibili riguardo il riciclaggio, massimizzando e valorizzando il rifiuto a disposizione, trasformandolo così in risorsa.

L'impianto del Gruppo Hera per la produzione di biometano dal rifiuto organico proveniente dalla raccolta differenziata si trova a Sant'Agata Bolognese (BO). è il primo in Italia realizzato su scala industriale da una multiutility e rappresenta un concreto circuito virtuoso che parte dalle famiglie per ritornare ai cittadini, poiché è in grado di produrre biogas dalla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu) e, in seguito a una fase di purificazione, di ottenere biometano da destinare all'utilizzo per autotrazione, oltre che compost. Realizzato grazie a un investimento di 37 milioni di euro, consente, infatti, ogni anno la produzione di 7,8 milioni di metri cubi di biometano (combustibile rinnovabile al 100%) per alimentare mezzi di trasporto e la produzione di circa 20.000 tonnellate di "compost" (fertilizzante naturale). Il processo prevede la lavorazione annuale di 100.000 tonnellate di rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata e 35.000 tonnellate di sfalci e potature. Il biometano prodotto è pulito e sicuro ed evita il consumo di combustibile fossile, con un beneficio ambientale pari alla mancata emissione di circa 14.000 tonnellate di CO2 all'anno. L'impianto, inoltre, è in linea con i più moderni standard tecnologici presenti sul mercato, ed è completamente allineato alle Best Available Techniques. L'intero iter di digestione anaerobica viene gestito da un sistema di supervisione che permette di monitorare tutti i parametri di processo e di analizzare in continuo le caratteristiche chimiche del biogas prodotto. L'impianto di Sant'Agata è stato realizzato all'interno di un sito di trattamento del rifiuto urbano locale già esistente, dunque la sua costruzione non ha comportato alcun ulteriore consumo di suolo.

L'impianto Bio Energia Trentino è stato avviato il 22 novembre 2012, per soddisfare la richiesta della Provincia Autonoma di Trento di trovare una risposta alla raccolta differenziata della frazione organica.
Dopo una prima separazione, il rifiuto organico viene avviato alla sezione di digestione anaerobica. Qui, in assenza di ossigeno, la sostanza organica viene degradata e trasformata in biogas, ricco al 60% in metano; una quota parte del biogas prodotto viene deumidificata e valorizzata nell'impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica ed energia termica, rispettivamente destinate alla rete di distribuzione e ad uso interno.
La restante parte del biogas prodotto viene inviata alla produzione di biometano, dove mediante un sistema di desolforazione biologica, un lavaggio e una filtrazione mediante filtri a carboni attivi avviene la prima rimozione delle impurità; successivamente il biogas, non ancora completamente trattato, viene compresso ed inviato al sistema di purificazione a membrane per la produzione di biometano.
Il biometano quindi, se conforme alle specifiche di rete SNAM verrà compresso ad alta pressione (70 bar) ed iniettato nella rete di distribuzione gas, mentre la quota di prodotto che non dovesse rispettare i requisiti richiesti per l'immissione verrà ricircolato in testa all'impianto per essere nuovamente trattato, con lo scopo di garantire la qualità del prodotto. Il sistema impiantistico installato ha quindi tre obiettivi:
• Recuperare energia elettrica e calore dal biogas;
• Produrre biometano da purificazione del biogas;
• Produrre compost di qualità, per l'utilizzo agricolo e florivivaistico.
Lo sviluppo futuro dell'impianto prevede la realizzazione di un distributore del biometano per rifornire i mezzi della raccolta. Tale progetto permetterà un'ancora maggiore circolarità del processo di produzione - trattamento e valorizzazione del rifiuto.

Green Eco Wastewater è un'azienda nata dall'esperienza decennale nel settore del Trattamento Acque del suo CEO & Founder, l'Ing. Daniele Priarone. L'azienda garantisce al Cliente l'assistenza completa in tutte le fasi di realizzazione degli impianti per la depurazione delle acque reflue e per il trattamento rifiuti, compresa la gestione degli impianti biogas. Noi di Green Eco Wastewater affrontiamo ogni giorno scenari sempre diversi e nuove sfide che richiedono soluzioni innovative, evoluzione tecnologica e una sana passione per il nostro lavoro. Gli impianti che progettiamo e realizziamo rispondono alle esigenze specifiche di ogni Cliente e il nostro servizio segue ogni fase, dalla definizione degli obiettivi iniziali alla manutenzione dell'impianto, passando attraverso la sua realizzazione. A caratteristiche e finalità differenti corrispondono i nostri progetti su misura che garantiscono l'alta qualità delle risorse ottenendo il massimo rendimento dell'impianto di depurazione e degli investimenti economici. L'azienda ha al suo interno un Team tecnico che si occupa di progettazione, commercializzazione prodotti e assistenza al cliente, ed un Team operativo che segue in prima persona l'andamento degli impianti sparsi sul territorio nazionale. Attenzione alle esigenze del cliente ed Attenzione per l'ambiente, sono i punti focali dell'azienda che, ormai da anni, segue la scia del riutilizzo delle acque post trattamento. La Green Eco Wastewater garantisce un servizio a 360° con una reperibilità di 7 giorni su 7, 24h su 24. Tra i servizi vi sono:
• Progettazione e Costruzione impianti • Revamping impianti • Manutenzione e fornitura ricambi impiantistici
• Gestione impianti • Fornitura prodotti chimici • Trattamento fanghi da depurazione.

La Pietro Fiorentini, fondata a Bologna nel 1940, è oggi tra le maggiori realtà industriali del Nord Est italiano, con sede principale ad Arcugnano (Vicenza). Il Gruppo conta una trentina di sedi, produttive e commerciali, tra Italia ed estero, e impiega circa 2.400 lavoratori nel mondo. Nel 2020 ha raggiunto un fatturato consolidato di quasi 400 milioni di E, un dato in crescita di oltre il 21% rispetto al 2019. Il Gruppo vanta una solida clientela tra società di distribuzione e trasporto del gas naturale, Oil & Gas companies, EPC, end-users industriali e utilities, che ne riconoscono lo standing assoluto in termini di innovazione di prodotto e di processo. Al centro della produzione dell'azienda c'è un'ampia gamma di soluzioni tecnologicamente avanzate lungo tutta la filiera del sistema multigas: dalla componentistica e i servizi per le reti di trasporto e distribuzione del gas naturale, fino a una serie di sistemi ingegnerizzati che comprendono valvole, misuratori multi-fase, impianti di processo, cabine e gruppi di riduzione e misura. Negli ultimi dieci anni la società ha compiuto significativi investimenti in R&D, M&A, stabilimenti e mezzi di produzione, che oggi le consentono di ricoprire una posizione di leadership nell'ambito dei progetti di Smart Metering e più in generale delle Smart Grids, offrendo soluzioni integrate end-to-end grazie alla straordinaria combinazione delle più sofisticate competenze meccaniche ed elettroniche con le soluzioni software fornite dalla controllata Terranova, società che impiega più di 350 collaboratori tra Italia ed estero. Più recentemente, nell'ambito della transizione energetica, il Gruppo sta accelerando gli sforzi per cogliere le nuove opportunità legate alle fonti energetiche green quali il biometano, l'idrogeno e il power to gas. Fortemente orientato al mercato globale, il Gruppo realizza circa il 70% dei ricavi oltre i confini del territorio nazionale.