Conou: un modello da replicare

L'eccellenza italiana nella gestione degli oli minerali usati a Ecomondo 2025 (Hall Sud stand 104)

Il percorso del CONOU ha radici solide: dalla sua nascita nel 1984, il tasso di raccolta - ovvero la percentuale di olio usato effettivamente raccoglibile rispetto al potenziale disponibile - ha registrato una crescita costante.

Dal 85% nel 2004, si è passati al 96% nel 2014, fino a raggiungere la totalità della raccolta a partire dal 2018. Parallelamente, il tasso di rigenerazione, che misura la quota di olio raccolto avviata a processi di recupero, è cresciuto dal 75% nel 2004 a oltre il 98% dal 2018.

Questi risultati collocano l'Italia ai vertici mondiali. Basti pensare che la media europea si attesta all'82% per la raccolta e al 61% per la rigenerazione, mentre negli Stati Uniti i valori scendono rispettivamente al 79% e al 52%.

Una differenza che rende il sistema italiano un vero e proprio modello di riferimento internazionale, capace di coniugare tutela ambientale e benefici economici. Ogni anno, infatti, la filiera nazionale recupera lubrificanti e altri prodotti per un valore stimato di circa 120 milioni di euro.

Alla base di questo successo c'è il modello consortile, che si è affermato nel tempo come guida efficace per garantire il corretto funzionamento di una filiera complessa.

Questo modello si fonda su alcuni principi chiave:
• È indipendente, Il Consorzio mantiene una struttura di governance indipendente, senza rappresentanza prevalente di alcuna categoria della filiera, dalla raccolta alla rigenerazione fino alla produzione di lubrificanti.
• È unico, impedisce il fenomeno del "cherry picking", ossia la raccolta selettiva solo nelle aree più redditizie, garantendo copertura uniforme su tutto il territorio nazionale.
• Opera senza scopo di lucro, a tutela della priorità ambientale rispetto agli interessi economici.
• Garantisce la priorità alla rigenerazione, per preservare una materia prima preziosa e ridurre il ricorso alla combustione nei cementifici.
• Stabilisce standard elevati per le imprese, che includono criteri etici, tecnici e operativi, per assicurare la massima qualità in ogni fase della filiera.
• Controlla la qualità in ingresso, grazie al lavoro fondamentale delle imprese di raccolta e attraverso analisi precise che ottimizzano la selezione, la differenziazione e favoriscono la massima rigenerabilità del rifiuto.
• Definisce gli standard per i prodotti rigenerati, così da garantire un output sicuro, di alta qualità e pronto per essere reimmesso nel mercato.

Questi sette elementi rappresentano la struttura portante di un sistema che ha trasformato l'economia circolare in una realtà concreta. Non a caso, diversi Paesi europei e non solo guardano all'Italia come a un modello da replicare.

Ecomondo sarà l'occasione ideale per raccontare da vicino questo percorso, confrontarsi con operatori internazionali e mostrare come una filiera ben organizzata possa generare valore ambientale, economico e sociale.
Dal 4 al 7 novembre, allo stand Hall Sud 104, visitatori, operatori e stakeholder potranno scoprire come il modello italiano della raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati rappresenti un patrimonio da condividere e, soprattutto, da esportare.

 


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