Conou: da scarto a risorsa

La filiera dell'olio usato, eccellenza italiana di economia circolare

Il CONOU (Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati), operativo dal 1984, è oggi uno dei modelli più avanzati di economia circolare in Italia e in Europa. Il Consorzio coordina una rete nazionale capillare, garantendo la gestione di un rifiuto pericoloso come l'olio lubrificante usato e trasformandolo da scarto a risorsa.

La filiera CONOU coinvolge 58 aziende concessionarie per la raccolta e 3 impianti di rigenerazione. Sono oltre 103.000 i punti di raccolta del rifiuto attivi sul territorio, tra officine, industrie e altri operatori del settore.

Nel 2024 il sistema CONOU ha raccolto 188.000 tonnellate di olio usato, dato in crescita rispetto all'anno precedente. Di queste, più del 98% è stato avviato alla rigenerazione, un processo che permette di ottenere nuove basi lubrificanti di qualità pari a quelle di origine petrolifera. Questo risultato conferma l'Italia ai vertici europei per performance di circolarità: a fronte di una media UE dell'82% per la raccolta e del 61% per la rigenerazione, il CONOU raggiunge livelli quasi totali di recupero e rigenerazione.

Alla base di questo modello virtuoso c'è un impianto normativo tutto italiano, costruito negli anni. La normativa di riferimento e il funzionamento del CONOU sono stati pensati, infatti, per stimolare la partecipazione volontaria e spontanea degli operatori, senza ricorrere a imposizioni coercitive. È un modello "Made in Italy" che funziona perché combina responsabilità ambientale e sostenibilità economica, con regole chiare e condivise che premiano la qualità e l'efficienza. Il risultato è un sistema fluido e partecipato, dove il rispetto degli obblighi di legge si coniuga con l'interesse degli operatori a far parte di una filiera virtuosa.

Ma anche i benefici ambientali di questo modello sono significativi. Nel 2024, grazie alla raccolta e rigenerazione dell'olio usato, sono state evitate emissioni in atmosfera pari a circa 90.000 tonnellate di CO2 equivalente, risparmiati oltre 7,4 milioni di gigajoule di energia fossile e preservati 49 milioni di metri cubi d'acqua. L'intero processo consente inoltre di ridurre l'impatto sulla salute, diminuendo sia i rischi cancerogeni che quelli legati al particolato e all'esposizione a sostanze nocive.

La filiera CONOU genera anche valore economico. Si stima un impatto diretto e indiretto di oltre 73 milioni di euro, con un contributo rilevante alla riduzione della dipendenza dall'importazione di petrolio e alla creazione di circa 1.850 posti di lavoro tra occupazione diretta e indotto.

Il Consorzio rappresenta oggi certamente un punto di riferimento per l'industria e per l'economia circolare italiana, catturando l'attenzione a livello internazionale e dimostrando come un rifiuto pericoloso possa diventare una risorsa preziosa in un sistema efficiente, sicuro e sostenibile. 


Altri contenuti simili