Da scarto a risorsa

Economia Circolare, opportunità, regole chiare; questi sono i mantra declinati dai
rappresentanti dell'ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati) nell'ambito dei tre incontri sul tema "Indicazioni per la gestione sostenibile dei rifiuti da costruzione e demolizione e per l'utilizzo degli aggregati riciclati", organizzati da Regione Lombardia ed ANCE Lombardia, nell'ambito delle attività previste dal protocollo di intesa stipulato tra Regione Lombardia e Ance Lombardia per migliorare la gestione dei rifiuti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione e dei prodotti da esse recuperati

L'evoluzione del concetto di rifiuto come "scarto" in quello di rifiuto come "risorsa" è stata l'emblematica immagine che ha introdotto il concetto di Economia Circolare intesa come una serie di sistemi produttivi in cui le stesse risorse vengono utilizzate più volte, facendole girare attraverso il riutilizzo ed il riciclo, con conseguenti notevole guadagni in termini di efficienza.
Il passaggio da "economia lineare", nella quale l'ottimizzazione della risorsa avveniva linearmente con processi di produzione, consumo e smaltimento, a quella di "economia circolare", nella quale le risorse vengono impiegate nel modo migliore, facendole durare il più a lungo possibile nel loro ciclo economico, ha portato ad evidenziare come il settore delle costruzioni e, più in particolare del riciclo dei materiali derivanti dalle costruzioni e demolizioni, possa diventare un esempio virtuoso di economia circolare.
E' stato infatti evidenziato come i rifiuti prodotti (C&D), attraverso opportuni trattamenti, possono essere riciclati con ottimi risultati e reimmessi sul mercato come nuovi prodotti da costruzione consentendo così, da una parte, di ridurre in maniera consistente il volume di rifiuti che andrebbero conferiti in discarica, dall'altra di risparmiare risorse naturali non riproducibili (come gli inerti naturali) introducendo sul mercato materiali alternativi/integrativi.
I vantaggi di questo comportamento virtuoso interessano le Pubbliche Amministrazioni che, nella loro pianificazione, possono salvaguardare il territorio, riducendo il numero di discariche e limitando l'apertura di nuove cave, le imprese di costruzioni, che possono conferire presso gli impianti di recupero a costi inferiori rispetto a quelli delle discariche e, nello stesso tempo, rifornirsi di materiali che, a parità di prestazioni, hanno prezzi più vantaggiosi rispetto ai materiali naturali. Non vanno inoltre dimenticati gli importanti vantaggi per l'ambiente.
Non è mancato un richiamo normativo alla Direttiva sui rifiuti 98/08/CE che, precisando i criteri e le condizioni secondo cui un rifiuto cessa di essere tale attraverso operazioni di recupero, ha introdotto il concetto di EoW, dando particolare importanza al trattamento che viene effettuato sul rifiuto piuttosto che all'impianto che viene utilizzato per effettuare il trattamento.
L'art. 4 della Direttiva sancisce la priorità delle operazioni di riciclaggio rispetto a quelle di smaltimento in discarica. L'art. 6 detta le condizioni in base alle quali si devono elaborare i criteri affinché i rifiuti, se sottoposti ad operazioni di recupero, incluso il riciclaggio, cessino di essere tali (End of Waste). L'art. 11 fissa l'obbiettivo di riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi a livello comunitario al 70% entro il 2020.
è chiaro che l'obbiettivo del legislatore sia stato quello di garantire la "reale" produzione di una MPS che deve essere comunemente utilizzata per scopi specifici ed avere un mercato ed una domanda.
La Direttiva impone infatti, al fine di definire il momento in cui un rifiuto sottoposto ad operazioni di recupero diventi un prodotto, l'elaborazione di criteri specifici conformemente ad alcune condizioni e la valutazione della qualità degli aggregati prodotti in virtù del rispetto di requisiti tecnici (Marcatura CE secondo le Norme Europee Armonizzate) ed ambientali (Test di cessione).
La non attualità del test di cessione per rappresentare la "riutilizzabilità" dei materiali riciclati, ha portato a declinare le proposte che l'ANPAR ha sottoposto ai tavoli tecnici chiamati ad elaborare il testo del nuovo Decreto EoW.
ANPAR, evidenziando che il superamento di alcuni parametri di riferimento previsti dal test di cessione (es. solfati, cromo, cloruri e COD) che sono dei costituenti degli aggregati riciclati (cartongesso, malte, intonaci, cemento, ecc.) e non dei contaminanti, non debba penalizzarne il loro riutilizzo, ha proposto che nel nuovo Decreto EoW, vengano modificati i limiti di riferimento per le analisi da effettuare sull'eluato in funzione dell'utilizzo al quale viene destinato il materiale riciclato distinguendo in particolare i limiti per i prodotti destinati ai ripristini ambientali da quelli destinati ad altri utilizzi.
La richiesta ha riguardato in particolare l'eliminazione del parametro solfati e COD dal test di cessione e l'innalzamento da 100 Mg/l (mantenuto solo per i ripristini ambientali) a 300 Mg/l per gli altri utilizzi, del limite di riferimento per i cloruri.
L'Associazione ritiene inoltre che debbano essere definiti criteri certi di ecocompatibilità dei prodotti riciclati qualora essi vengano impiegati per utilizzi non legati (es. riempimenti, rilevati, sottofondi, fondazioni, ecc.).
L'attività di ANPAR è particolarmente focalizzata alla definizione di regole certe per il raggiungimento dell'EoW da sviluppare anche attraverso modifiche finalizzate all'aggiornamento tecnico dei riferimenti contenuti nel test di cessione e nella circolare del Ministero dell'Ambiente n. 5205/05.
L'inserimento dei prezziari delle Camere di Commercio degli aggregati riciclati marcati CE, i CAM Edilizia ed i CAM Strade di prossima emanazione, unitamente al nuovo Decreto EoW rivoluzioneranno il modo di operare degli impianti di riciclo dei materiali da costruzione e demolizione e ANPAR è pronta a fare la sua parte per favorire la diffusione degli aggregati riciclati promuovendo momenti di formazione tecnica e culturale perseguendo i propri obbiettivi di efficienza e sviluppo del riciclo attraverso regole certe.
Gli incontri, tenutesi a Brescia, Bergamo e Milano, sono stati un'apprezzata occasione di confronto tra gli operatori del settore, i rappresentanti degli Enti Pubblici ed il mondo accademico.
Le sale sempre piene in occasione di tutti gli incontri, hanno confermato il diffuso interesse per il tema e la bontà della formula comunicativa proposta che ha visto un alternarsi di relatori che hanno affrontato tematiche diverse ma strettamente connesse tra loro.
Dopo il primo intervento tecnico che ha compiutamente illustrato gli obbiettivi della pianificazione regionale in materia di rifiuti, il rappresentante di ANCE Lombardia ha proposto un articolato intervento che ha abbracciato a 360° le azioni operative, gli obblighi normativi e le sanzioni che interessano tutti coloro che, per vari motivi, si occupano della gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione in cantiere.
La puntuale descrizione degli aspetti operativi che caratterizzano le buone pratiche della demolizione selettiva in cantiere, hanno anticipato l'apprezzato intervento dei funzionari degli uffici rifiuti delle tre Province sui cui territori si sono tenuti i seminari che hanno dettagliatamente descritto le diverse opportunità e le criticità delle diverse procedure autorizzative che possono essere seguite per arrivare alla gestione di un impianto (fisso o mobile) di trattamento e recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione.
Tra il sapere consolidato ma mai troppo scontato e le opportunità di utilizzo degli aggregati riciclati, gli interventi proposto dai rappresentanti di ICMQ SpA sulle certificazioni dei sistemi di gestione e marcatura CE dei prodotti e sui contenuti dei CAM edilizia, hanno chiarito cosa prevedono le norme in materia.
La conoscenza delle norme che regolano la certificazione degli aggregati riciclati e le loro opportunità di impiego, sono stati i contenuti dell'intervento che ha dettagliatamente illustrato le modalità di articolazione di un disciplinare di gara accompagnato dalla descrizione di interessanti casi pratici.
Particolarmente apprezzato dagli operatori presenti è stato il contributo a più mani che la comunità scientificità ha proposto con l'intervento dei professori del DICATAM dell'Università degli Studi di Brescia che hanno presentato interessanti risultati degli studi condotti sulle caratteristiche degli aggregati riciclati e sul recupero degli aggregati ricali nel calcestruzzo.
Il ruolo del direttore die lavori nell'accettazione ed utilizzo degli aggregati riciclati in cantiere ha completato la serie degli interventi.