Acque reflue come risorsa per l’ambiente e la biodiversità

CAP Evolution, la società di Gruppo CAP che opera nei settori Waste, Wastewater ed Energy, pone grande attenzione alla salvaguardia del territorio. Per questo ha realizzato un impianto per incrementare il riuso di acqua depurata all'interno di Parco Nord Milano e sviluppato un progetto di acquacoltura per tutelare la biodiversità

La gestione intelligente delle risorse idriche, anche attraverso il riuso delle acque reflue, può generare valore ambientale, sociale ed energetico, contribuendo alla resilienza dei territori e alla salvaguardia degli ecosistemi. Questo è quanto dimostrano due recenti iniziative di CAP Evolution, la società di Gruppo CAP che opera nei settori Waste, Wastewater ed Energy: il nuovo impianto presso Parco Nord Milano e il progetto di simbiosi industriale tra depurazione e acquacoltura "alBIOrelle" presso l'impianto di Canegrate (MI).

CAP Evolution e Parco Nord insieme per l'ambiente
CAP Evolution e Parco Nord Milano hanno siglato un accordo per incrementare il riuso di acqua depurata all'interno del parco, rafforzando l'impegno verso la sostenibilità e la gestione responsabile delle risorse idriche. CAP Evolution, con un investimento di 250.000 euro, ha realizzato un impianto dedicato che connette la rete di trasporto delle acque depurate al sistema di irrigazione del parco.

Il progetto consente di aumentare significativamente la capacità di utilizzo fino a 500.000 metri cubi all'anno. Queste risorse sono destinate all'irrigazione dei prati e all'alimentazione di fontane e canali, migliorando l'efficienza nell'uso delle acque superficiali.

L'installazione del nuovo sistema permette quindi di ampliare notevolmente questa capacità, con benefici significativi per il bilancio idrico del parco e la biodiversità.
La nuova infrastruttura riduce inoltre la dipendenza di Parco Nord dalle pompe di irrigazione con acqua di prima falda, determinando un importante risparmio energetico ed economico.

Per CAP Evolution questa iniziativa dimostra l'impegno costante nel preservare la risorsa idrica, ridurre gli sprechi e valorizzare le acque reflue depurate.

Simbiosi industriale tra depurazione delle acque reflue e acquacoltura
Trasformare le acque reflue depurate in risorsa per promuovere la biodiversità: è questa l'idea alla base del nuovo progetto "alBIOrelle", nato dalla collaborazione tra Gruppo CAP, Alfa Varese, l'Istituto Spallanzani e il Politecnico di Milano.

L'iniziativa ha come obiettivo lo sviluppo di un modello innovativo di simbiosi industriale tra la depurazione delle acque reflue e l'acquacoltura e dimostra come innovazione e sostenibilità possano andare di pari passo.
Il progetto prevede l'allevamento delle alborelle, specie autoctona di piccoli pesci che vive nelle acque lacustri italiane, all'interno di vasche alimentate con acque altamente depurate e rappresenta una soluzione innovativa in grado di ridurre l'impatto ambientale, poiché evita il prelievo di nuove risorse idriche.

Il progetto consiste nella realizzazione, a Canegrate (impianto CAP Evolution) e a Sant'Antonino (impianto Alfa Varese), di vasche di acquacoltura dove saranno allevate le alborelle grazie all'utilizzo dell'acqua depurata dagli impianti. Gli studi dimostrano che l'acqua in uscita dagli impianti di depurazione è infatti di ottima qualità, anche grazie ai trattamenti terziari, dotati di ultrafiltrazione e lampade UV.

Questo è l'ambiente ideale per far nascere e allevare le alborelle, per poi, una volta arrivate all'età giusta, portarle nei corsi d'acqua superficiali, così da aumentare la popolazione ittica e contribuire alla crescita e alla salvaguardia della biodiversità dei fiumi, che sono un importante patrimonio del territorio.
Grazie allo sfruttamento della simbiosi con l'impianto di depurazione, il progetto rappresenta inoltre un esempio virtuoso in termini di risparmio industriale ed energetico.

Infatti, prima di essere restituite all'ambiente, le acque dedicate all'acquacoltura devono essere sottoposte a importanti ed energivori trattamenti di pulizia e disinfezione, un processo che in questo caso avviene automaticamente perché le acque vengono immesse nuovamente nel ciclo depurativo dell'impianto in cui si trovano.

L'impianto di Parco Nord e il progetto di simbiosi industriale tra depurazione e acquacoltura sono due iniziative che dimostrano come le acque reflue possano diventare una risorsa per l'ambiente e la biodiversità.

"Questo accordo dimostra come la sinergia tra enti pubblici possa generare benefici tangibili per il territorio e la comunità. Investire nel riutilizzo delle risorse idriche non significa solo ridurre gli sprechi, ma anche valorizzare il nostro patrimonio ambientale, promuovendo una gestione sostenibile e resiliente delle infrastrutture verdi urbane". Alessandro Reginato, Direttore Generale di CAP Evolution

Sviluppato da Gruppo CAP, in collaborazione con Alfa Varese, Istituto Spallanzani e Politecnico di Milano, il progetto "alBIOrelle" si è aggiudicato il Premio "Verso un'economia circolare" 2024, nella categoria "Mondo dell'impresa - Categoria 2", un riconoscimento che ne attesta il valore come modello innovativo di economia circolare. Il premio valorizza le iniziative più efficaci nel promuovere la transizione ecologica ed è promosso da Fondazione Cogeme ETS e Kyoto Club, in collaborazione con Circularity, Università degli Studi di Brescia e Università Cattolica del Sacro Cuore

Transizione green per il depuratore di Rozzano
Un investimento di 3,6 milioni di euro per realizzare una nuova sezione capace di trattare oltre 100mila tonnellate all'anno di rifiuti liquidi non pericolosi, da trasformare in energia, in ottica di efficientamento, autoconsumo e autosufficienza energetica. È il progetto di CAP Evolution per potenziare e migliorare l'impianto di Rozzano, trasformandolo da depuratore in bioraffineria.
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova sezione, specificamente dedicata al trattamento di 104.000 tonnellate all'anno di rifiuti liquidi, che saranno trattati sempre attraverso i biodigestori già esistenti, e un'altra sezione per il trattamento di 3.000 tonnellate l'anno di rifiuti alimentari confezionati, per un totale autorizzato di 107.000 tonnellate l'anno.
Il potenziamento dell'impianto consentirà di incrementare stabilmente la produzione di biogas, che sarà destinato a sostenere i consumi dell'impianto, in ottica di economia circolare.

L'impianto di depurazione di Robecco sul Naviglio fa un passo avanti
L'impianto ha aumentato la sua capacità di ricezione dei rifiuti liquidi e agroalimentari, passando da 4.800 a 27.000 tonnellate; un incremento significativo, risultato di un investimento di 150.000 euro per l'installazione di nuove turbine. Questo incremento si traduce in una maggiore produttività energetica grazie alla maggior flessibilità; l'obiettivo è passare dall'attuale 6% al 10% di energia autoprodotta rispetto all'energia consumata dall'impianto.



 

 

 


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