La nuova vita degli pneumatici

A Padova FORREC progetta impianti per generare valore da questo pericoloso rifiuto con una soluzione di "taglio netto" per produrre il TDF (combustibile da pneumatico)


Le azioni commerciali e il lavoro svolto negli ultimi anni nell'area del Golfo hanno dato a Forrec (azienda Padovana che progetta, costruisce ed esporta macchine e impianti per il trattamento dei rifiuti in tutto il mondo) l'occasione di sedersi al tavolo di tutte le più importanti trattative del settore di riciclaggio.

Quando uno pneumatico non ha più le caratteristiche indispensabili per una prestazione sicura ed efficiente sul veicolo, neanche attraverso la ricostruzione, diventa "fuori uso" - ovvero un rifiuto - e deve essere raccolto per il recupero e riciclo in appositi impianti. La gomma di cui è costituito lo pneumatico è infatti una miscela di polimeri di altissima qualità con eccezionali caratteristiche chimico-fisiche che restano inalterate anche nella gomma riciclata che se ne ottiene.

Il PFU può essere avviato verso due strade alternative: il riciclo, da cui si ottengono nuovi materiali come gomma, acciaio e fibre tessili, oppure recuperato come energia in impianti ad hoc, principalmente cementifici. Il PFU è infatti caratterizzato da un potere calorifico pari a quello del carbone, ma con emissioni climalteranti nettamente inferiori.
Per il riciclo di materia il PFU viene avviato in appositi impianti che attraverso una macinazione meccanica lo riducono in frammenti sempre più piccoli, fino ad arrivare alla separazione delle tre componenti del pneumatico: gomma, acciaio e fibra tessile.


FORREC E IL TRATTAMENTO DEGLI PNEUMATICI

Forrec produce macchine singole e impianti completi per il trattamento di qualsiasi tipo di rifiuto solido urbano e industriale, e da quasi 15 anni è presente nel mercato con soluzioni affidabili ed efficaci.
Il trattamento degli pneumatici fuori uso è da sempre un annoso problema per tutte le aree del mondo, dalle più industrializzate, in cui la presenza di molti veicoli ne causa un enorme scarto, fino alle zone più remote in cui, sfortunatamente, questa tipologia di rifiuto pericoloso viene stoccato nelle vaste aree disabitate con conseguenze dannose per l'ambiente (cause di incendi) e la salute delle persone (ambiente ideale per il proliferare di malattie e parassiti).
Alla nostra generazione il compito di trarre valore da questo rifiuto nel modo più attento e responsabile possibile, con sistemi che siano in grado di ottenere un prodotto utilizzabile in diversi ambiti.

Il sistema completo di Forrec consente di ottenere un granulo di gomma di dimensioni comprese tra 0,8 e 4 mm, con questa gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso si realizzano innovativi prodotti ecosostenibili, che trovano applicazione in settori anche molto diversi tra loro.
Dai prodotti per l'edilizia come gli isolanti acustici e antivibranti, allo sport, con playground per parco giochi, campi da calcio, pavimentazioni sportive polivalenti e prodotti per il benessere animale. C'è anche il settore delle strade e infrastrutture dove accanto agli asfalti "modificati" silenziosi e duraturi troviamo piste ciclabili, arredi urbani ed elementi per sicurezza stradale. Completano il panorama prodotti di design, l'oggettistica e anche nuovi compound realizzati unendo gomma riciclata e materiali termoplastici.

Varie linee di trattamento di questo tipo sono già state installate in diverse aree del mondo e sono attualmente operative; nel tempo si è però notato che l'offerta del granulo di queste dimensioni è molto più alta rispetto alla richiesta e il valore di mercato talvolta non giustifica l'investimento, per cui soprattutto in alcune specifiche aree geografiche stanno partendo progetti finalizzati all'utilizzo di un triturato di gomma ridotto ad una pezzatura tale da poter essere utilizzato dai cementifici come combustibile ad alta resa (dato l'alto potere calorifico della gomma).
Il recupero energetico dei PFU rappresenta, infatti, una componente fondamentale per poter assicurare il 100% del ciclo virtuoso del recupero dei PFU.

Il recupero energetico dei materiali Tyrefuel derivati da PFU viene prevalentemente effettuato nei cementifici, che consente di sfruttare al meglio l'elevato potere calorifico della gomma, comparabile a quello del pet-coke, e le cui alte temperature di esercizio garantiscono il rispetto dei limiti di emissione. L'utilizzo in questo processo permette, inoltre, di recuperare come materiali i residui della combustione, ceneri e acciaio, che vengono inglobate nel prodotto finito, evitando il ricorso ad ulteriori materie prime vergini, con un beneficio ambientale ed economico per le aziende e la collettività. In misura minore, i PFU gestiti per il recupero energetico vengono avviati a impianti per la produzione di energia elettrica. Anche per il recupero energetico, dunque, i materiali Tyre-fuel derivati da PFU presentano caratteristiche che ne fanno una risorsa preziosa:
• alto potere calorifico;
• utilizzo in sostituzione di altri combustibili più ricchi di componenti negative, migliorando di conseguenza lo scenario emissivo degli impianti;
• nella produzione di cemento, utilizzo funzionale anche dell'acciaio presente insieme alla gomma.


FORREC NEGLI EMIRATI

Forrec, in collaborazione con il Gruppo Maio, è stata incaricata di realizzare un progetto destinato al trattamento degli pneumatici fuori uso (PFU) da posizionare ad Abu Dhabi, in un'area in cui sono stoccati milioni di pneumatici.
Alcuni paesi sono allineati con il nostro e si appoggiano a consorzi per la gestione degli pneumatici, in altri invece si sta cominciando a delineare una strategia soltanto adesso. Gli pneumatici sono da sempre un annoso argomento sul quale è necessario intervenire, la questione ha chiaramente coinvolto anche le municipalità medio orientali che da gennaio 2019 hanno avviato una politica denominata "zero Waste" destinata alla chiusura delle discariche a favore di una gestione e valorizzazione del rifiuto.

In materia di PFU alcune aziende si sono già attivate e la prima di una serie di linee destinata a questo rifiuto è operativa da novembre 2020 ed è impiegata nel trattamento di circa 8 tonnellate all'ora di pneumatici di auto e camion per la produzione di un triturato di gomma ridotto a circa 50 mm destinato alla WTE (Waste to Energy).
Parlando di WTE la fase più delicata è proprio quella della triturazione primaria rivolta alla produzione di TDF (tyre derived fuel - combustibile da pneumatico). Questo trattamento prevede che il prodotto in uscita sia di dimensioni ben definite e con la caratteristica di un taglio netto e non sfilacciato.
Considerando l'importanza di questo scarto, Forrec ha realizzato il trituratore TX1600 con l'obbiettivo di assecondare le specifiche richieste del mercato, senza trascurare la produttività e con un occhio di riguardo al rapporto dei costi di produzione.


IL TRITURATORE TX1600

Il trituratore bialbero TX1600 si compone di una struttura molto robusta in grado di sopportare le sollecitazioni date dalla resistenza del prodotto e dalle grandi quantità trattate. La macchina è a motorizzazione elettrica, lame a placchette sostituibili in acciaio e la camera di taglio è completata da un esclusivo sistema di convogliamento del materiale al gruppo di taglio. Un occhio di riguardo anche alle operazioni di manutenzione, le tramogge e i carter sono studiati in modo da ridurre al minimo i fermi macchina garantendo un accesso agevolato da parte degli operatori. Così configurata, la macchina riesce a trattare varie tipologie di pneumatici con una capacità di circa 10 ton/h e un prodotto in uscita di dimensioni medie 50 x 80 mm.

La principale caratteristica del sistema di lame è la capacità di garantire un taglio netto dello pneumatico evitando perciò la formazione dei filamenti di ferro che creano poi problemi ai successivi sistemi di trattamento e valorizzazione.


E in Italia ed Europa?

Dati aggiornati al 2018 certificano che in Europa si sono prodotte 3.900.000 tonnellate di pneumatici fuori uso. Il quantitativo è impressionante, le leggi di responsabilità estese al produttore sono ancora poche specie in paesi dove il consumo è alto e ogni anno si pone il problema di come smaltire queste quantità.
La discarica ovviamente non è un'opzione.

Servono applicazioni che possano assorbire grandissimi quantitativi di questo materiale visto che ad oggi le percentuali di riciclaggio sono ancora troppo basse.
In Italia, pur con la presenza di Consorzi l'argomento non è risolto al 100%. Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha annunciato l'imminente pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto End of Waste.
Il provvedimento consentirà di aumentare la quota di Pneumatici fuori uso da destinare al recupero di materia, incrementare la qualità dei materiali riciclati e sostenere lo sviluppo e gli investimenti delle aziende della filiera del riciclo dei Pfu.

Questo sarebbe un passo molto importante per l'industria del riciclaggio e soprattutto un fondamentale salto verso l'economia circolare e la sostenibilità.
Il "made in Italy" ancora una volta gioca un ruolo da protagonista nel panorama mondiale con tecnologia avanzata e massima affidabilità.