Una demolizione da stadio

Demolita dalla Impresa Mannocchi Luigino, su progetto della SPES ITALIA Engineering srl, la Curva Sud dello Stadio Del Duca di Ascoli Piceno, a seguito degli eventi sismici del 2016

Il terremoto del 30 ottobre 2016 delle 06:40:17 UTC (07:40:17 ora italiana) è stato l'evento sismico più forte registrato in Italia dopo quello 6.9 MW del 1980 dell'Irpinia.
L'area interessata dagli aftershocks ha compreso un settore di estensioni pari a circa 40 km, da Accumoli (RI) fino a Visso (MC), riprendendo quindi la parte settentrionale del sistema di faglie che si era attivato con il terremoto del 24 agosto e interessando anche la parte meridionale della struttura attivata il 26 ottobre.
Dalle verifiche speditive, eseguite negli instanti immediatamente successivi, si sono riscontrate serie problematiche sulla Curva Sud dello Stadio Del Duca di Ascoli Piceno.
Dalle prime analisi, di tipo visivo, si è riscontrato un consistente distacco, dall'intradosso dei gradoni e delle travi, di porzioni di calcestruzzo di dimensioni variabili tra 10 mm e 15 cm.

Verifica collegamenti pilastri-travi porta gradoni
Il controllo dei collegamenti pilastri - travi porta gradoni è stato effettuato a campione. In particolare, in accordo con il Genio Civile della Regione Marche si è scelto quale collegamento da sottoporre a verifica quello del telaio adiacente il lato est dell'ingresso centrale della Curva Sud.
Dal progetto esecutivo originario si sono estrapolati le armature ed in particolare la tipologia dei collegamenti tra struttura portante verticale e travi portagradoni. Il collegamento risulta costituito da 4 cavi di precompressione tipo "CESAP" M 5/4 e relativa testata di ancoraggio.
Constatato quanto sopra riscontrato, visto l'ammaloramento del calcestruzzo corticale delle strutture della Curva Sud, considerato lo sciame sismico all'epoca in atto, si era ritenuto di interdire la Curva Sud fino alla verifica più approfondita della struttura mediante prove di carico.
La struttura della tribuna era costituita da telai in calcestruzzo armato posti ad interasse di circa 5,00 m, e fondata su pali in c.a. del diametro di 1,00 m con plinti in c.a. delle dimensioni di 5,00 m x 2,00 m x 1,50 m collegati da cordoli in c.a.
I pilastri a sostegno delle tribune a sezione variabile si biforcano a "V" costituendo l'appoggio delle travi superiori. I pilastri erano armati con barre di acciaio ad aderenza migliorata e precompressi con cavi di acciaio armonico del tipo CESAP M 5/8 ancorati sulle teste dei pilastri stessi, mentre le travi in c.a. erano armate con acciaio ad aderenza migliorata, prefabbricate fuori opera ed assemblate ai cavalletti sottostanti per incollaggio con resine epossidiche e bloccaggio con cavi di acciaio armonico del tipo CESAP M 5/4.
Le gradinate costituenti il piano di calpestio delle tribune sono state prefabbricate fuori opera ed assemblate sulle travi predette per collegamento dei ferri emergenti e getto integrativo di calcestruzzo con aggiunta di idonei additivi di ripresa.
La prova di carico fu stata realizzata dal Laboratorio Prove Materiali e Strutture dell'Università Politecnica delle Marche, sotto la direzione della SPES ITALIA Engineering srl. In considerazione della destinazione d'uso, il carico massimo di prova fu fissato pari a 620 daN/m2, agente sulla porzione d'impalcato caricata.
Il carico fu stato realizzato mediante la progressiva e graduale posa di blocchetti in cemento dal peso di 20 daN cadauno.
Durante il corso della prova, a metà del carico massimo, pari a 310 daN/m2 si sono manifestati: scricchiolii, lesioni e distacco del copriferro ammalorato, in corrispondenza delle gradinate e deformazioni elevate. Pertanto per ragioni di sicurezza fu deciso di interrompere la prova, visto le anomalie riscontrate già a metà del carico previsto.
Considerato quanto sopra detto la Curva Sud dello Stadio Del Duca, fu ritenuta non più idonea all'utilizzo. Tale danneggiamento della curva ha generato di conseguenza problematiche alla viabilità nelle adiacenze dello stadio in quanto, si dovette procedere ad interdire la viabilità nell'area circostante al fine di evitare che eventuali frammenti, in distacco dalla struttura, potessero creare pericolo per la pubblica incolumità.

La demolizione
Ai fini della risoluzione delle problematiche di pubblica incolumità e, visto l'avanzamento del grado di danneggiamento della Curva Sud, l'amministrazione Comunale di Ascoli Piceno, proprietaria dell'infrastruttura sportiva, ha deciso di procedere alla demolizione della stessa affidando la progettazione esecutiva e il coordinamento della Sicurezza alla SPES ITALIA Engineering srl.
Il progetto in essere si è posto come obiettivo la demolizione totale della struttura della Curva Sud, suddivisa in una successione temporale di operazioni atte al raggiungimento di un risultato voluto nel modo qualitativamente migliore ed efficace, secondo i principi della Scienza e della Tecnica delle Costruzioni.
L'analisi dell'ambiente esterno al manufatto è stata rivolta alla corretta valutazione e quantificazione degli spazi che lo circondavano, mettendo in evidenza eventuali vincoli, quali strade, sottoservizi, proprietà private, che potevano essere danneggiati o disturbati dalla demolizione.
Acquisiti i dati necessari alla demolizione si è passati alla scelta della tecnica demolitiva da utilizzare; in funzione dello schema statico della struttura da demolire, del contesto in cui è ubicata la struttura, i disturbi prodotti dalla demolizione, nonché i tempi di esecuzioni dell'intervento si è optato per una demolizione di tipo tradizionale mediante escavatori dotati di braccio UHD.
Dopo l'assegnazione dell'appalto all'Impresa Mannocchi Luigino, sotto la Direzione dei Lavori dell'Ing. Rosanna Gabrielli, del Comune di Ascoli Piceno, l'11 maggio scorso sono iniziati i lavori di demolizione della curva. L'ordine di esecuzione delle lavorazioni è stato il seguente:
- Demolizione delle solette delle gradonate;
- Demolizione delle travi porta gradoni;
- Demolizione dei pilastri a V;
- Demolizione del parterre.

Terminate le operazioni preliminari è iniziata la demolizione vera e propria, partendo dal settore Distinti Est. In un cantiere così complesso le varie fasi di lavorazione si intersecano e si alternano mettendo in evidenza l'elevata capacità di organizzazione del team esecutivo.
Le operazioni di demolizione in alcuni momenti sono risultate particolarmente difficoltose, soprattutto in corrispondenza delle torri faro di illuminazione, che dovevano essere salvaguardate e mantenute in efficienza per eventuali uso dell'impianto.

Le fasi conclusive
Terminate le operazioni di demolizione vera e propria si è proceduto al conferimento delle macerie alle apposite discariche. In conformità con in tempi previsti e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza ambientale il cantiere è stato riconsegnato alla committenza. n