Tre secondi per dare spazio al futuro

Sono state abbattute tramite demolizione controllata le palazzine 3 e 4 della Caserma Forgiarini di Tauriano di Spilimbergo (PN). Vitale One Srl di Teverola (CE), vincitore dell'appalto, ha eseguito l'opera con la collaborazione della pordenonese Moretto Giuseppe Srl e della Siag Srl di Parma

Alle 13,30 del 21 aprile scorso si è realizzata l'esplosione che ha abbattuto le due palazzine identificate come n. 3 e n. 4 della Caserma Forgiarini a Tauriano di Spilimbergo, sede del 32esimo reggimento carri della 132esima Brigata Corazzata Ariete

L'appalto totale di demolizione e successiva ricostruzione è stato aggiudicato alla Vitale One Srl di Teverola (CE) in seguito a procedura aperta indetta dal Ministero della Difesa - Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti, con D.L. al 12° Reparto Infrastrutture di Udine.

Gli ex alloggi sono stati abbattuti con un intervento realizzato in collaborazione tra la ditta Moretto Giuseppe di Pordenone e la Siag di Parma, azienda specializzata guidata da Danilo Coppe, ormai noto come l'esplosivista che si è occupato anche della demolizione del ponte Morandi di Genova.

Le due palazzine della Caserma Forgiarini erano completamente dismesse e si sviluppavano su 4 piani (4,30 m di soffitto più sottotetto) per un totale di 18,50 m di altezza. La struttura era in cemento armato più tamponamenti in muratura, quindi malta fina, pietre e tegole per il tetto.

Come operazione preliminare alla demolizione si è provveduto a bonificare gli edifici dal guano di piccione, dalla lana di vetro e dai RAEE, avviando il tutto a smaltimento, come da protocollo, in centri autorizzati.
Dopo aver confinato l'area, posto barriere e usato 2 cannon fogs più una botte con getto d'acqua sempre a disposizione, sono state fatte brillare le microcariche esplosive (per un totale di 45 kg) posizionate su 800 fori dislocati nelle parti interne dei due edifici.

In soli 3 secondi le palazzine si sono sbriciolate, lasciando a terra un totale di 9.000 mc di macerie. Al momento due escavatori equipaggiati con frantumatori stanno eseguendo la frantumazione primaria, in attesa che arrivi il frantoio mobile, un OM Argo, che previa deferrizzazione si occuperà della frantumazione secondaria. Tutto il materiale verrà riciclato e riutilizzato in parte per la creazione delle piste di cantiere propedeutiche alla realizzazione delle nuove palazzine e in parte portato in un altro cantiere, in cui è all'opera sempre la Moretto Giuseppe, in cui in il materiale riciclato è risultato invece insufficiente.
L'area di sedime delle palazzine demolite diventerà un'area verde, volutamente un polmone all'interno della Caserma mentre le nuove palazzine sorgeranno su un'area prospiciente, lato Sud Est, distante qualche centinaio di metri.

Realizzate ex novo dalla Vitale One, le due palazzine disporranno di 96 posti letto cadauna e saranno adibite ad alloggi volontari dell'esercito. Saranno dotate di ottimi livelli di comfort termo-igrometrico ed elevata efficienza energetica attraverso un sistema integrato involucro-impianti. È prevista, infatti, l'installazione di pannelli fotovoltaici, infissi ad alta efficienza termica, efficientamento dei corpi illuminanti esterni, isolamento dell'involucro edilizio con pannelli performanti, oltre all'impiego di materiali basso emissivi.
Dunque solo tre secondi sono bastati per dare spazio al futuro. Tre secondi a cui hanno partecipato anche le più alte cariche militari, entusiaste dell'esecuzione e dell'ottima riuscita dell'opera.

 

E ora la parola all'esplosivista Dott. Danilo Coppe
« L'intervento dal punto di vista dell'abbattimento controllato non presentava particolari difficoltà, poiché la struttura, benché iperstatica, era la classica sostenuta da solai e pilastri in cemento armato. Ciò che ha reso speciale l'intervento è stata la necessità di preservare diversi edifici molto vicini a quanto da demolire, abbattendo in contemporanea i due fabbricati per ridurre i disagi al personale operativo della Caserma.

Ciò comportava l'impiego di numerosi detonatori che, per colpa di una Legge italiana assurda, unica nel panorama mondiale, limita il numero di inneschi elettrici utilizzabili. Infatti, dovendo usare detonatori ad alta intensità, tale limite è dato dal numero massimo "tirabile" dall'esploditore. In attesa che arrivino in Italia i nuovi detonatori elettronici, (utilizzati peraltro con successo nell'abbattimento da noi operato delle campate 10 e 11 dell'ex Ponte Morandi di Genova), si impone quindi l'obbligo di utilizzare tecniche miste, integrando i detonatori elettrici con quelli ad onda di shock. Questi ultimi sono prodotti eccezionali per altre tipologie di interventi ma, personalmente, non li ritengo ideali per abbattimenti complessi.

Al termine dell'operazione sono state impiegate 800 microcariche per un totale di circa 45 kg di geldinamite, fornito dalla vicinissima Maxam di Sequals.
Le vibrazioni indotte sia dalla volata che dalla caduta dei manufatti hanno generato vibrazioni inferiori alle soglie previste dalla Normativa vigente (UNI9916 e DIN4150-3).
Le protezioni allestite dalla Moretto Srl hanno funzionato egregiamente impedendo la diffusione di detriti potenzialmente dannosi per gli edifici più vicini. »