Yellow is the new green

Il settore delle costruzioni alla prova della sostenibilità, tra circolarità, biofilia e rigenerazione. Il gruppo Vitali Spa assoluto protagonista

Si è tenuta lo scorso 30 giugno presso l'Innovation Campus di Peschiera Borromeo (MI) la presentazione del progetto "Yellow is the new green" di Vitali Spa, gruppo leader nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni, che attraverso il Green Book e la raccolta di job stories, in particolare il caso ex Rizzoli "Welcome, Feeling at work", vuole ispirare le costruzioni sostenibili del futuro.

L'evento, dal titolo altamente evocativo "Sostenibilità e sviluppo economico: circolarità, biofilia e rigenerazione. Le nuove sfide del vivere green" ha visto la partecipazione di Massimo Vitali, presidente Vitali Spa, Antonio Napoleone, presidente Europa Risorse, Manuela Macchi, Sustainability Fractional Executive e Senior ESG Advisor, Giuseppe Bonacina, direttore marketing Vitali Spa e Fabrizio Nervo, managing director COMEC.
D'altronde con oltre 18 milioni di addetti in Europa, il settore delle costruzioni è un potente motore dell'economia globale ed è cruciale per il raggiungimento di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Il settore edilizio, però, è anche responsabile del 36% del consumo finale di energia e del 39% delle emissioni totali di CO2 a livello mondiale, l'11% delle quali derivante dalla produzione di materiali da costruzione come acciaio, cemento e vetro.

Per questo, costruire in modo sostenibile non è più un'opzione, ma un dovere comune.
A che punto siamo in Italia? Quali sono i progetti all'avanguardia in materia di cantieri sostenibili?
Stando ai dati presentati dalla dott.ssa Manuela Macchi, Sustainability Fractional Executive e Senior ESG Advisor, sarebbero oltre 441.000 le aziende che nel quinquennio 2016-2020 hanno investito in tecnologie e prodotti green, il 31% del totale. In Lombardia, il 26% delle imprese nella filiera delle costruzioni si sono impegnate nell'adozione di misure green. Motivazione principale: ridurre l'impatto delle proprie attività (57%), adempiere ai vincoli di legge (38%), ma anche ridurre i costi (31%) e sperimentare nuove aree di mercato (19%). Come ha chiarito sempre Macchi: "I goal da raggiungere entro il 2030 sono stringenti e ambiziosi, come la riduzione delle emissioni del comparto edilizio per almeno il 60%, per questo è fondamentale attivare una collaborazione lungo l'intera filiera: progettisti, fornitori, produttori, sviluppatori immobiliari, consumatori/clienti devono adottare una visione di lungo periodo, innovando i processi e utilizzando materiali durevoli, riparabili, riciclabili e più facili da rifabbricare".

Ne è un esempio il progetto realizzato da Vitali ed Europa Risorse per la riqualificazione dell'area ex Rizzoli a Milano che lascerà il posto a "Welcome, feeling at work", un quartiere biofilico votato alla sostenibilità e al wellbeing, in cui lavoro e natura dialogano armonicamente. Nella rubrica Demolizioni del presente numero di Recycling è stato dato ampio spazio a questo progetto avveniristico, che già dai lavori preliminari di strip-out, demolizione e opere speciali sull'area si distingue per la chiara volontà di recuperare il 100% dei materiali demoliti, incluso ferro e calcestruzzo da frantumare in loco per un successivo riutilizzo.
Vitali Spa è, da sempre, tra le realtà maggiormente impegnate e attente all'impatto ecologico, facendo della sostenibilità un valore etico fondante, mettendo in campo obiettivi sfidanti da raggiungere impegnandosi a diventare un'azienda al 100% circolare, e arrivare entro il 2030 al 75% di circolarità.

La sostenibilità del settore riguarda anche i materiali e la loro produzione. "L'attività estrattiva svolge un ruolo fondamentale e deve anch'essa essere in armonia con le esigenze ambientali", ha ricordato da Fabrizio Nervo, managing director COMEC, azienda specializzata nella costruzione di macchinari per la lavorazione di inerti, che con Vitali spa ha sviluppato un impianto che consente di ottenere prodotti lavati ed esenti da impurità quali argille e materiali organici presenti in natura. "Il tutto - ha aggiunto Nervo - con un'attività di manutenzione predittiva che consente di ridurre al minimo i fermi impianto e di avere una maggiore produttività e durata nel tempo dello stesso".

Innovazione al servizio della sostenibilità, quindi, in linea con la strategia di lungo periodo che Vitali Spa ha deciso di mettere in campo e che ha raccontato nel Green Book presentato nel corso dell'evento. Non tanto un singolo progetto, quanto una vera e propria linea d'azione intrapresa dal Gruppo che si propone di operare nel rispetto costante dell'ambiente e delle persone che lo vivono, generando crescita in modo etico e con uno sguardo orientato al futuro. Un esempio di integrazione fra aziende, persone e territorio, per generare crescita e combattere le disuguaglianze investendo e salvaguardando le risorse del capitale naturale. Nel Green Book sono raccontate alcune delle azioni intraprese - le Green Stories - sia sotto forma di parole che con linguaggio visivo. Come ha sottolineato Giuseppe Bonacina, direttore marketing Vitali Spa: "il Green Book è il punto di partenza del nostro lavoro e vuole essere il manifesto ufficiale dell'impegno quotidiano che riportiamo in modo trasparente e certifica la nostra responsabilità verso i soci, l'ambiente e la collettività. Abbiamo creato una piattaforma dedicata per raccontare i progetti realizzati, puntando i riflettori su quelle figure, interne ed esterne, che tutti i giorni lavorano per perseguire la green mission comune".

Sono numerosi, infatti, i progetti citati, ognuno esempio di cosa significhi costruire green nella sua interezza e complessità. Da "Welcome, Feeling at work" ai lavori eseguiti agli aeroporti di Orio al Serio, Malpensa e Linate che sono un'ulteriore dimostrazione di come si possa dare nuova vita al 100% dei materiali derivanti dalle lavorazioni, senza mandarli in discarica, ma trasformandoli in materia prima seconda di qualità da riutilizzare. Il tutto, con numerosi benefici diretti e indiretti e con un'ottica di piena circolarità.

Come ha concluso Massimo Vitali, presidente Vitali Spa: "la Sostenibilità è, per noi, un valore etico fondante, integrato nell'intera gestione aziendale e rappresenta un importante driver di crescita per il prossimo decennio. Dare vita a edifici e infrastrutture sostenibili, attuare politiche e procedure rispettose dell'ambiente, investendo costantemente nella ricerca e nella tecnologia è il principio che ispira tutti i nostri progetti. Questo principio si concretizza nell'ambito del real estate e nelle infrastrutture, ma anche nel campo delle demolizioni e nella produzione di materiali. Abbiamo molte misure che intendiamo mettere in campo e obiettivi sfidanti da raggiungere: vogliamo diventare un'azienda al 100% circolare e ci impegniamo ad arrivare entro il 2030 al 75% di circolarità, vogliamo utilizzare solo energia rinnovabile al 100% e compenseremo le emissioni di CO2 con la piantumazione di alberi e boschi. È un percorso integrato, frutto di un concreto percorso di analisi e programmazione. Un percorso a cui arriveremo con il contributo e l'impegno di tutti. Perché costruire sostenibile è, oggi più che mai, un dovere comune".

Nuove sfide per le costruzioni sostenibili:

  • Affrontare la sostenibilità dei prodotti da costruzione
  • Promuovere la durabilità e l'adattabilità dei beni costruiti
  • Sviluppare registri digitali per gli edifici
  • Integrare la valutazione del ciclo di vita negli appalti pubblici e nel quadro dell'UE per la finanza sostenibile,
  • Esplorare potenziali obiettivi di riduzione del carbonio e stoccaggio del carbonio
  • Considerare una revisione degli obiettivi di recupero dei materiali fissati nella legislazione dell'UE per i rifiuti da costruzione e demolizione
  • Promuovere interventi di rigenerazione e riqualificazione delle aree dismesse.

 


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