Si rafforza l’industria della green economy

In crescita aziende e occupazione nel settore della gestione dei rifiuti. Oltre il 68% dei nostri imballaggi viene avviato a riciclo (migliorano le performance delle filiere alluminio, carta, legno, plastica e vetro). Notevoli i margini di ulteriore sviluppo con un quadro normativo più chiaro e omogeneo (5° Parte)

L'industria della green economy è cresciuta negli ultimi 5 anni: sono aumentati il numero di addetti (+13%) e di aziende (+10%) impegnati nel settore della gestione rifiuti, il 94% delle quali svolge attività di recupero. Il volume d'affari del settore sfiora i 34 miliardi di euro. Resta preponderante il numero delle piccole imprese, aumentano le società di capitali e cala il peso delle ditte individuali. Nonostante l'impatto della crisi dei mercati internazionali e dei consumi, l'incertezza del quadro normativo e l'inadeguatezza dei mercati di sbocco delle materie riciclate, continua a crescere il riciclo degli imballaggi (nel 2013 +1% vs 2012 nel tasso di riciclo imballaggi) che sostiene settori industriali (siderurgia, mobili, carta, vetro) strategici per il nostro Paese.
Sono queste le principali evidenze emerse nel corso della presentazione dello studio annuale "L'Italia del Riciclo", il Rapporto promosso e realizzato da FISE Unire (l'Associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, tenutasi nel corso di un convegno a Roma.
Questa edizione dello studio, oltre ad approfondire le dinamiche delle diverse filiere del recupero, fornisce uno spaccato sulle dimensioni economico-finanziarie del settore negli ultimi anni (2008-2012). Il fatturato delle imprese che svolgono attività di recupero dei rifiuti oggi ha raggiunto i 34 mld e. Il valore aggiunto generato in totale ammonta a circa 8 miliardi di euro ed è quindi valutabile in oltre mezzo punto percentuale del PIL nel suo complesso. Le imprese che in Italia svolgono un'attività di recupero dei rifiuti sono in totale oltre 9.000, principalmente micro-imprese con meno di 10 addetti. Il loro numero è aumentato di oltre il 10% in 5 anni. Gli addetti occupati nelle imprese che effettuano recupero come attività principale dal 2008 al 2012 sono aumentati del 13%. Questa crescita, a fronte di un andamento generale negativo per il manifatturiero che registra un tasso netto di natalità di aziende negativo (-11%), si può considerare una manifestazione concreta del processo di transizione in atto verso una green economy.

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Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 19 del n.5/2015 di Recycling...continua a leggere