Miscele bituminose virtuose

La prima certificazione emessa da ABICert in merito al contenuto di riciclato secondo la UNI PdR 88.
La certificazione del contenuto di granulato diconglomerato bituminoso nelle miscele bituminose (contenuto di riciclato)


Nell'era dell'economia circolare, dove la sostenibilità ambientale è un criterio imperativo, la Favini Costruzioni S.r.l. di Rho si presenta oggi sul mercato come esempio virtuoso di recupero dei rifiuti che si traduce, è proprio il caso di dirlo, in opportunità di sviluppo e volano di crescita.
Le miscele bituminose realizzate dall'azienda, hanno un contenuto di materiale riciclato, il cosiddetto granulato di conglomerato bituminoso, di ben oltre il 30%. Tale contenuto di riciclato è certificato da ABICert in conformità alla recentissima prassi di riferimento UNI PdR 88/2020.
ABICert è uno dei due enti di certificazione accreditati da ACCREDIA per la prassi di riferimento UNIPdR 88 del 6 luglio 2020. Tale certificazione è valida ai fini del rispetto dei CAM in edilizia e dei prossimi in uscita CAM sulle opere stradali.
In attesa dell'uscita del decreto sui Criteri Minimi Ambientali per la progettazione, costruzione e manutenzione delle infrastrutture stradali (CAM strade).


Con la UNI PdR 88 le aziende certificano il contenuto di riciclato nei propri prodotti da costruzione
La UNI PdR 88 definisce le modalità di verifica del contenuto di materiale riciclato, distinto tra le sue componenti pre-consumer e post-consumer, ma anche di materiale recuperato o sottoprodotto, che l'azienda dichiara per i propri prodotti immessi sul mercato nazionale, indipendentemente dalla loro tipologia.
La prassi definisce i requisiti di certificazione e rappresenta una valida guida per le aziende, che, in virtù delle recenti normative volte a promuovere un sistema di sviluppo economico europeo fondato sui principi dell'economia circolare, sono obbligate, anche per poter usufruire delle premialità previste nei bandi pubblici e ben presto anche nel settore dell'edilizia privata, a dichiarare il contenuto di riciclato dei propri prodotti da costruzione.
Tale certificato è valido per dimostrare il rispetto di quanto previsto nei Criteri Ambientali Minimi (CAM) emanati dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e nei protocolli di sostenibilità degli edifici (ad es. LEED, ITACA, ecc.).
Le aziende possono ottenere la certificazione sul contenuto di riciclato per quasi tutti i materiali e prodotti impiegati nel settore dell'edilizia e delle costruzioni in genere: cemento, calcestruzzo e miscele bituminose, elementi prefabbricati, aggregati e acciaio per calcestruzzo armato, laterizi, isolanti, ecc...
La UNI PdR 88 non si applica ai materiali e ai manufatti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti di plastica provenienti dalla raccolta differenziata o da altri circuiti post-consumo né a quelli ottenuti da rifiuti pre-consumo industriali o ottenuti da sottoprodotti di plastica; non si applica ai lubrificanti, ai carburanti ed ai biocarburanti, liquidi e gassosi, prodotti dal recupero dei rifiuti o contenenti materiale riciclato, recuperato o sottoprodotto.
Ad oggi, sempre più aziende operanti nel settore delle costruzioni si propongono sul mercato con i loro prodotti contenenti materiali riciclati.
Per dimostrare il soddisfacimento dei CAM il riconoscimento del contenuto di riciclato con la certificazione secondo la UNIPdR 88 appare uno strumento significativo e al tempo stesso meno complesso di altri sistemi di certificazione come ad esempio la dichiarazione ambientale di prodotto (EPD).


Il recupero del fresato alla luce del DM 69 del 28 marzo 2018
Il granulato di conglomerato bituminoso che è presente sino al 36% per alcuni binder e tappeti di usura è prodotto direttamente dall'azienda conformemente a quanto stabilito nel DM 69 attraverso un processo di recupero del fresato di asfalto proveniente dai cantieri di manutenzione stradale.
Il DM 69 indica come il fresato derivante dalle attività di demolizione di pavimentazioni stradali (EER 170302) si trasforma in granulato di conglomerato bituminoso, ovvero cessa di essere considerato un rifiuto (EoW= End of Waste).
Per la cessazione della qualifica di rifiuto l'azienda esegue su ogni lotto le analisi chimiche basate sul test di cessione e sulla verifica della presenza di amianto e IPA. Il fresato di asfalto, dopo il trattamento e mediante una dichiarazione di conformità da parte del produttore, diventa EOW, acquisendo così la qualifica di granulato di conglomerato bituminoso che non ha scadenza temporale all'interno dei siti di produzione.
Tale materiale può essere utilizzato per la produzione di conglomerati bituminosi con miscelazione a caldo nel rispetto della norma UNI EN 13108-1 e per la produzione di conglomerati bituminosi con miscelazione a freddo. In alternativa, può essere utilizzato per la produzione di aggregati conformi alla norma armonizzata UNI EN 13242 (aventi quale destinazione d'uso i riempimenti e i sottofondi stradali), con esclusione dei recuperi ambientali.
Il decreto si impone a tutte le aziende che avevano in essere un'autorizzazione per il recupero del fresato, sia ordinaria che semplificata. Tali aziende avevano l'obbligo di adeguare le proprie autorizzazioni entro il 30 ottobre 2018.
Per i possessori di autorizzazione in regime semplificato, ovvero la maggioranza delle aziende operanti nel settore, la nota ministeriale n. 16293 del 5.10.2018 precisa che "restano valide ed efficaci tutte le disposizioni del D.M. 5 febbraio 1998 inerenti i limiti quantitativi ed i valori limiti per le emissioni".
I quantitativi trattabili con autorizzazione semplificata restano quelli previsti nelle autorizzazioni vigenti, ovvero circa 50.000 tonnellate per la produzione di conglomerati bituminosi e 85.000 tonnellate per la formazione di rilevati stradali.
I campioni di granulato di conglomerato bituminoso prelevato al termine del processo produttivo di ciascun lotto devono essere conservati per almeno 5 anni presso l'impianto di produzione, o presso la sede legale, a meno che l'azienda non sia registrata EMAS o certificata ISO 14001.


L'impegno di ABICert e la certificazione del contenuto di riciclato nei materiali e prodotti da costruzione
ABICert opera da sempre nel campo delle certificazioni dei materiali da costruzione; per la marcatura CE di prefabbricati di calcestruzzo, blocchi per solai, aggregati, strutture in legno, strutture in acciaio, profilati metallici, bitumi e miscele bituminose, membrane, geotessili e geosintetici, ecc...; per le certificazioni FPC del calcestruzzo e dei centri di sagomatura dei tondini di acciaio per cls armato.
La certificazione inerente il contenuto di riciclato secondo la prassi di riferimento UNIPdR 88/2020 rappresenta uno strumento con il quale le aziende operanti nel settore possono facilmente dimostrare il rispetto dei requisiti sui criteri minimi ambientali per i loro materiali e prodotti da costruzione. La certificazione è rilasciata secondo uno schema accreditato da ACCREDIA e consente di convalidare, oltre al contenuto di materiale riciclato e recuperato, anche il contenuto di sottoprodotto.
ABICert è impegnata ogni giorno con il proprio personale tecnico a dare risposta alle aziende che hanno la necessità di certificare il contenuto di riciclato dei loro materiali e prodotti da costruzione con competenza ed esperienza, valutandone preliminarmente caso per caso la fattibilità e sottoponendo i quesiti più impegnativi al parere del Ministero competente.