L’efficienza su misura del cliente

Entrato in produzione l'impianto di biogas realizzato da Corradi & Ghisolfi presso la società agricola consortile Biogas Ca' dei Frati a Madignano, in provincia di Cremona


Se la transizione energetica rappresenta oggi un'urgenza non più procrastinabile, c'è chi da oltre diciotto anni vede nel biogas e nel biometano delle valide chances alla decarbonizzazione. Corradi & Ghisolfi, azienda cremonese da più di cinquant'anni garanzia nel campo dell'edilizia agricola e zootecnica, è oggi protagonista anche nel settore biogas e biometano, grazie alla passione che guida ogni fase della progettazione: dalla costruzione di digestori fino alle complesse tecnologie che vi si accompagnano. L'ultimo impianto appena entrato in funzione è quello realizzato presso la società agricola consortile Biogas Ca' dei Frati a Madignano, in provincia di Cremona.

Ne abbiamo parlato con Damiano Sgariboldi, Responsabile Commerciale di Corradi & Ghisolfi.

Che dimensioni ha e da cosa è alimentato l'impianto di biogas?

L'impianto produce 300 kW utilizzando i reflui e i sottoprodotti provenienti da due aziende agricole, quella dei Fratelli Filippini e quella dei fratelli Casazza. Nello specifico le matrici in ingresso sono: circa 60 m³/giorno di liquame di bovino da latte, circa 60 quintali/giorno di letame di bovino da latte e circa 55 quintali/giorno di insilati, ossia sottoprodotti di origine biologica. Ne deriva a una produzione di biogas annua di circa 1.300.000 m³/anno,  una produzione di metano annua circa 690.000 Nm³/anno e una produzione di circa 21.900 m³/anno di digestato che viene usato tale e quale nei campi limitrofi senza il bisogno di separare la frazione solida e fibrosa dalla parte liquida, cosa che invece avviene in presenza di campi lontani dall'impianto.

Da cosa è costituito?
L'impianto è formato da un fermentatore primario (8 m di altezza e 25 di diametro), una vasca di stoccaggio con recupero gas (6 m di altezza e 30 m di diametro) e una vasca di stoccaggio con copertura antiemissione (sempre 6 m di altezza e 30 m di diametro). I reflui che arrivano dalle aziende agricole vengono convogliati all'interno di una vasca di miscelazione (3 m di altezza e 8 m di diametro).

Il nostro impianto gestisce l'alimentazione solida (letame e insilati) all'interno di una tramoggia di carico, coadiuvata da una pompa miscelatrice biomix che premiscela il solido con una quota di digestato e lo veicola all'interno del digestore, mentre la frazione liquida passa attraverso il locale pompe dove le pompe di processo gestiscono le matrici sia in entrata ai digestori sia in uscita dalle vasche di stoccaggio.

Qual è la particolarità di questo impianto?
La particolarità di questo impianto sono due refluodotti che dalle aziende agricole, che distano circa 2/3 km dall'impianto, confluiscono i liquami in una prevasca che li convoglia poi all'interno dell'impianto stesso. Così facendo è stata bypassata la necessità della continua movimentazione di liquame dall'azienda agricola all'impianto. Si tratta di una soluzione studiata ad hoc per Biogas Ca' dei Frati visto che gli impianti medio piccoli come questo sui 300 kW di solito vengono realizzati accanto alle stalle, in questo caso invece siamo riusciti a superare il problema distanza appunto sfruttando i due refluodotti interrati che passano sotto i campi di proprietà delle due aziende agricole.


Studiare impianti ad hoc è una caratteristica Corradi & Ghisolfi, giusto?

A differenza di altri competitor noi realizziamo l'impianto su misura dell'azienda agricola, questo è un nostro plus,  un nostro preconcetto: un impianto realizzato all'interno di un'azienda agricola dove ci sono dei bovini da latte è diverso da quello dove c'è un allevamento di suini o di bufale o dove viene utilizzata della pollina. Noi realizziamo l'impianto facendo un pre studio delle quantità e delle matrici in ingresso  così da dimensionare i digestori, ossia lo stomaco dell'impianto; quindi a seconda di quanta frazione liquida (liquame) e solida (letame e insilato) verrà immessa si riesce a capire qual è la tipologia di impianto maggiormente indicata per quella azienda agricola.

Per dimensionare l'impianto chiediamo alle aziende tipologia matrice e quantità, così da poter realizzare un pre dimensionamento dell'impianto, uno studio di fattibilità e poi un piano economico collegato al preventivo dell'impianto stesso. Dal punto di vista pratico, quindi, si fa una vera e propria ricetta di alimentazione che consente di conoscere in anticipo tutto quello viene immesso e di conseguenza tutto quello che dall'impianto poi uscirà.


E in merito al discorso automazione e autoconsumo cosa ci può dire?

Può essere definito un altro plus degli impianti Corradi & Ghisolfi l'autoconsumo gestito in automatico. Cerco di spiegare: l'impianto produce 300 kW e il gestore dei servizi elettrici di default dice che l'impianto per funzionare ha bisogno di un autoconsumo, che noi forfettariamente consideriamo dell'11%: quindi di questi 300 kW io considero che 33 vengono utilizzati per far andare le pompe, i miscelatori e tutta la parte elettrica che compone l'impianto. Se il mio impianto è virtuoso però, e quindi consuma meno di questo 11%, il delta tra quello che consumo realmente e questo 11% viene pagato al valore attuale, valore di mercato, dell'energia elettrica che oggi è una cifra importante. L'energia incentivata oggi è inferiore al valore dell'energia di mercato, l'energia che viene pagata dal gestore dei servizi energetici ha un valore di 0,233 euro per kW/h prodotto e oggi il valore oscilla fra 0,30 0,32 0,33 0,44 euro e quindi considerevolmente più alto del valore dell'incentivo attuale.

Abbiamo fatto un calcolo veloce degli autoconsumi dei nostri impianti che si aggirano sull'8/8,5 % e il delta dell'11%: alla fine dell'anno sono 10/12/15mila euro... quindi un bel guadagno economico. In più l'autoconsumo dell'impianto lo facciamo automatizzato. Il gestore dei servizi energetici ogni quarto d'ora, quindi quasi istantaneamente, controlla l'autoconsumo dell'impianto e quindi noi automatizzando gli autoconsumi riusciamo a far sì che quando il software di gestione dell'impianto legge che ci si sta avvicinando a quella che è la soglia impostata dell'11%, va a spalmare nell'arco delle 24 ore le operazioni di miscelazione, di separazione, di caricamento/svuotamento per non sforare mai la soglia dell'11%. Se fino ad un anno fa, quando l'energia elettrica valeva poco, era comunque un risparmio, coi prezzi di oggi si può dire invece che si è davanti ad un bel guadagno.

Essendo poi totalmente automatizzati gli impianti Corradi & Ghisolfi si possono gestire da remoto: il cliente, ovunque si trovi, può vedere in tempo reale attraverso smartphone, tablet o pc il funzionamento dell'impianto. Abbiamo tutta una serie di allarmi specifici per ogni singola operazione, ad esempio se nella vasca di liquame il livello è scarso il sistema manda un alert, se una pompa non funziona, parte un allarme anomalia su quel determinato pezzo/processo in modo che al momento di intervenire si conosce già problema e si sa già dove dover mettere le mani.


L'impianto Corradi & Ghisolfi presso la società agricola consortile Biogas Ca' dei Frati a Madignano, in provincia di Cremona è entrato in funzione da poco, quali sono i primi feedback?

È sempre nostra prassi pianificare tutto anticipatamente e nel dettaglio, così da non trovare mai sorprese. Appunto facendoci dare prima i dati delle matrici in ingresso all'impianto, facendo un sopralluogo e vedendo un po' come è strutturata l'azienda agricola e di cosa ha bisogno, se ad esempio occorre una vasca di stoccaggio, oppure due vasche di stoccaggio o nessuna vasca perché magari l'azienda ha già degli stoccaggi oppure devo fare trincee perché occorre gestire gli insilati, ecc. Ecco tutti questi aggiustamenti e migliorie cerco di farli in un pre studio, in un piano preliminare cosicché una volta che iniziano i lavori si sa esattamente cosa occorre fare cercando al contempo di annullare tutti quelli che sono gli imprevisti.

Nell'impianto Corradi & Ghisolfi presso la società agricola consortile Biogas Ca' dei Frati a Madignano sono state realizzate le cosiddette prove in bianco, ossia una volta realizzato l'impianto si è convogliata acqua all'interno di tutte le condutture in modo che si è valutata la tenuta dell'impianto, verificato che non ci siano problemi, e proceduto col collaudato. Oggi è a pieno regime pronto anch'esso a fare la sua parte nella strada verso la transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione.