Impiego di sottoprodotti ed end of waste nelle costruzioni

Un'analisi approfondita del quadro normativo e degli aspetti tecnici e operativi


Con un'imponente quantità di circa 80 milioni di tonnellate di rifiuti speciali prodotti, provenienti principalmente dalle attività di costruzione e demolizione e includenti una vasta gamma di materiali, il settore delle costruzioni e demolizioni si erge come il principale contributore alla produzione complessiva di rifiuti speciali, rappresentando il 47,7% del totale (dati ISPRA 2021).

In risposta a questa sfida, il settore delle costruzioni si prepara ad accogliere con interesse il prossimo Decreto End of Waste, destinato a rivoluzionare le pratiche di gestione dei rifiuti. Ma quali sono le principali novità che riguardano i produttori di aggregato recuperato?
Il Decreto End of Waste, previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e incluso nel cronoprogramma della strategia nazionale di economia circolare (approvato con decreto ministeriale n.342/2022), mira a fornire gli strumenti necessari per gestire i rifiuti speciali non pericolosi provenienti dal settore delle costruzioni e demolizioni.

L'accettazione e la movimentazione dei rifiuti sono operazioni complesse che richiedono una formazione specifica del personale sul cantiere. Uno degli elementi chiave di questo decreto riguarda l'obbligo di formazione per gli operatori responsabili dell'accettazione e della movimentazione dei rifiuti. Infatti, in base a quanto stabilito nell'articolo 1 del nuovo Decreto End of Waste, i produttori di aggregato recuperato devono implementare un sistema di controllo dell'accettazione dei rifiuti, integrato nel sistema di gestione ambientale per le aziende certificate.

Cosa comporta tutto ciò per gli operatori del settore? In primo luogo, un'enfasi particolare sulla selezione dei rifiuti, con l'obiettivo di rimuovere e mantenere separati eventuali materiali estranei (demolizione selettiva). Tale processo richiede l'intervento di personale adeguatamente formato e costantemente aggiornato per garantirne l'esecuzione corretta, a vantaggio della qualità, della sicurezza del personale e dell'ambiente circostante.

Ma non è tutto: il Decreto End of Waste richiede anche controlli visivi accurati e un'attenta analisi della documentazione associata ai rifiuti in entrata. Solo dopo aver superato tali controlli, i rifiuti possono essere accettati, pesati e registrati per garantirne la tracciabilità.
Un altro aspetto fondamentale è la corretta movimentazione dei rifiuti destinati alla produzione di aggregato recuperato. Anche qui, la formazione del personale svolge un ruolo cruciale, in modo da evitare la contaminazione dei rifiuti con altre tipologie di materiali o rifiuti estranei.
Inoltre, il Decreto End of Waste prevede la necessità di effettuare controlli sui lotti prodotti, compresi controlli analitici a campione, al fine di garantire un monitoraggio costante e una maggiore sicurezza nel processo di gestione dei rifiuti.


E-Lab Academy guida le aziende alla formazione per il nuovo decreto End of Waste

Il corso di formazione "Impiego di sottoprodotti ed End of Waste nelle Costruzioni" rappresenta un'opportunità unica per coloro che operano nel campo della gestione dei rifiuti inerti. Attraverso un'analisi dettagliata del quadro normativo e degli aspetti tecnici e operativi, il corso si propone di offrire una comprensione approfondita dei concetti fondamentali di Sottoprodotto ed End of Waste. Questo articolo accompagna la presentazione del corso, fornendo uno sguardo anticipato sui temi chiave che saranno trattati.

Quadro normativo e criteri di cessazione della qualifica di rifiuto
Il corso si apre, grazie a figure del mondo legale specializzate in materia, con un'esplorazione del quadro normativo che disciplina i rifiuti inerti, concentrandosi sulle recenti disposizioni del decreto ministeriale. L'Articolo 1 di questo decreto stabilisce criteri specifici per la cessazione della qualifica di rifiuto per i rifiuti inerti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione, così come gli altri rifiuti inerti di origine minerale. Particolare enfasi è posta sulla demolizione selettiva come pratica preferenziale per i rifiuti inerti ammessi alla produzione di aggregati recuperati.

Definizioni chiare per una comprensione profonda
Il decreto fornisce definizioni chiare, essenziali per la comprensione dei concetti chiave. Dal concetto di "rifiuti inerti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione" a quelli di "aggregato riciclato" e "aggregato artificiale", il corso esaminerà ogni aspetto, garantendo una chiara comprensione delle terminologie coinvolte.

Criteri di cessazione della qualifica di rifiuto
Il cuore del corso ruota attorno all'Articolo 3 del decreto, che stabilisce i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto. Qui, i partecipanti impareranno come i rifiuti inerti possono trasformarsi in aggregati recuperati attraverso operazioni di recupero conformi ai criteri dettagliati nell'Allegato 1.

Scopi specifici di utilizzo e responsabilità del produttore
Il decreto End of Waste inoltre delinea gli utilizzi specifici consentiti per gli aggregati recuperati e mette in luce la responsabilità del produttore e il processo di dichiarazione di conformità. Quest'ultimo è un passaggio critico nel quale il produttore attesta il rispetto dei criteri mediante dichiarazione sostitutiva di certificazioni.

Gestione e monitoraggio
Viene poi introdotto il concetto di sistema di gestione che i produttori di aggregato recuperato devono adottare. Si esplorano le esenzioni per le imprese certificate, sottolineando l'importanza di un sistema idoneo al rispetto delle normative. Viene altresì affrontata la questione del monitoraggio, annunciando la possibile istituzione di un Osservatorio per valutare l'efficacia delle disposizioni del decreto.

Norme transitorie e finali
Infine,vengono incluse disposizioni transitorie e finali, delinea il processo di adeguamento ai nuovi criteri e stabilisce le regole che i produttori devono seguire per garantire l'adeguamento, presentando aggiornamenti e assicurando il rispetto dei nuovi standard.

Il programma del corso

Il corso si svolge in una sessione di 6 ore, partendo dall'analisi dell'inquadramento normativo sui rifiuti, sottoprodotti ed End of Waste, per poi approfondire la definizione di sottoprodotto, le norme di legge e le pratiche industriali. Si prosegue con un focus sull'End of Waste, includendo la definizione, chi può generarla e le procedure per raggiungerla, seguito dall'analisi della conformità e idoneità degli aggregati riciclati/recuperati. La sessione si conclude con una panoramica esplorativa sul mercato degli inerti, evidenziando opportunità che i partecipanti possono considerare.

Concludendo...
... si può con sicurezza affermare che il settore delle costruzioni e demolizioni si trova di fronte a una sfida imponente rappresentata dalla gestione dei rifiuti speciali, che comprendono una vasta gamma di materiali provenienti da varie attività industriali. Tuttavia, l'implementazione del prossimo Decreto End of Waste, previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nella strategia nazionale di economia circolare, offre una prospettiva positiva per affrontare questa sfida in modo efficace e sostenibile.
Le nuove disposizioni del Decreto End of Waste pongono un'enfasi significativa sull'importanza della formazione del personale e sulla necessità di garantire la corretta selezione, movimentazione e tracciabilità dei rifiuti. Inoltre, il decreto offre agli operatori del settore un quadro chiaro per il raggiungimento della cessazione della qualifica di rifiuto, aprendo opportunità per l'utilizzo responsabile degli aggregati recuperati.
La E-Lab Academy, riconoscendo l'importanza della formazione nel settore delle costruzioni e demolizioni in relazione al Decreto End of Waste, vuole supportare in modo importante i produttori, attraverso il suo corso dedicato, mirando a fornire agli operatori del settore le competenze necessarie per adempiere alle nuove disposizioni in modo efficace ed efficiente. Questo sforzo non solo contribuirà a garantire la conformità normativa, ma anche a potenziare la competitività dei produttori sul mercato, preparandoli ad affrontare le sfide e sfruttare le opportunità offerte dalla transizione verso un'economia circolare.