Riconversione urbana

Un'operazione di recupero di un ex lotto industriale ai margini dell'abitato: messa in sicurezza, bonifica ambientale, demolizione, bonifica dei terreni. Colombo Severo interviene a Sant'Angelo Lodigiano, in area urbana, dove costruirà nuove attività miste di residenza e commerciali a servizio della vicina cittadina. Focus sulle attività di recupero dei materiali durante la campagna di frantumazione


Un'altra area industriale dismessa, proprio ai margini della città, che se ne va per lasciare il posto a nuove destinazioni d'uso. Letteralmente "frantumata" pezzo dopo pezzo dalle macchine operatrici dell'Impresa Colombo Severo di Borgo San Giovanni, la vecchia Sinterama-Samadoval è oggi già una grande area libera in posizione centrale urbana.
L'immagine dei capannoni produttivi resterà solo nei ricordi delle generazioni più anziane che vi hanno lavorato, mentre qui si procederà a breve alla costruzione di un centro commerciale e all'insediamento di nuove attività.


Descrizione dell'area e oggetto dell'intervento
L'area oggetto di intervento è un appezzamento di terreno in Comune di Sant'Angelo Lodigiano, con accesso principale su viale Zara, uno degli assi principali di ingresso nel centro abitato da Nord. Il lotto di intervento misura complessivamente 36.000 mq e corrisponde all'ex zona industriale Sinterama e Samadoval, già manifattura tessile la prima e ex attività artigianale-industriale legata alla produzione di macchine agricole la seconda.
Gli immobili dei due complessi industriali oggetto di demolizione erano capannoni prefabbricati di diversa epoca e fattura che testimoniano la crescita nel tempo delle attività artigianali e industriali insediate. Ogni attività è cessata nell'area nel 2006 e dieci anni dopo vengono riconvertite a nuova vita con l'intervento della Colombo Severo che prende in carico l'area per le opportune operazioni di bonifica ambientale e demolizione prima e per la nuova urbanizzazione e progettazione/costruzione in seguito. Ad oggi la bonifica ambientale è completata e le demolizioni dei manufatti sono molto vicine al termine dei lavori. Al centro della grande area vuota c'è oggi il frantoio semovente che opera la frantumazione degli ultimi cumuli di materiale di risulta.


Progetto degli interventi: bonifica e demolizione
Dopo le opportune indagini preliminari svolte per evidenziare eventuali problematiche del sottosuolo, è stato redatto il Piano di caratterizzazione dell'area il quale evidenzia due situazioni differenti per le due tipologie di attività manifatturiera e industriale che hanno caratterizzato l'attività produttiva delle due aree.
Nell'area ex Samadoval in particolare si è resa necessaria la rimozione di un serbatoio interrato e, dopo le analisi dei terreni stabilite in Conferenza dei Servizi e svolte in contraddittorio con Arpa, è stata progettata e realizzata l'attività di bonifica dei terreni fino alla profondità di -50 cm circa.
Le attività di demolizione inoltre sono precedute in entrambe le sub-aree del cantiere da attività di bonifica ambientale di materiali contenenti amianto in matrice compatta, presenti in alcune parti delle coperture e in uno stato di conservazione piuttosto degradato.
L'attività di demolizione dei fabbricati ha previsto la demolizione totale con mezzi meccanici delle strutture e dei manufatti fino alla quota pavimento (strutture fuori terra).
Solo in una seconda fase, e visti i risultati delle analisi dei terreni, così come stabilito in sede di Conferenza dei Servizi, l'impresa ha potuto procedere alla demolizione delle pavimentazioni, delle fondazioni e delle opere interrate.
Nell'area era presente un serbatoio interrato per il combustibile (gpl) destinato al riscaldamento delle strutture e dismesso da molti anni. Il manufatto è stato rimosso secondo le linee guida specifiche indicate dall'Arpa e sospendendo le altre operazioni di demolizione nella medesima zona per evitare interferenze.
I manufatti fuori terra erano costituiti da capannoni industriali in elementi prefabbricati in calcestruzzo armato, suddivisi in campate e costituiti da elementi a pilastri e travi, con tamponamenti in pannelli e tegoli a sostegno della copertura.
La demolizione è avvenuta dopo le opportune operazioni di bonifica ambientale e allontanamento di materiali ritenuti pericolosi; dopo la disconnessione degli impianti tecnologici e lo svuotamento di eventuali tubazioni; il sezionamento idrico ed elettrico e infine dopo le operazioni di stripout (rimozione di elementi costruttivi secondari quali cartongesso, vetro, ceramica, materiali isolanti e impermeabilizzanti naturali e sintetici).
Per la demolizione delle strutture la Colombo Severo ha impiegato escavatori cingolati con bracci da demolizione muniti alternativamente di martello demolitore idraulico e pinza per calcestruzzo. A piè d'opera viene effettuata la demolizione secondaria con frantumatore e e la deferrizzazione.

Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 40 del n. 3/2016 di Recycling...continua a leggere