Il grande assente che non si fa rimpiangere

Visita a Ca' Baldacci (RN): l'impianto di digestione anaerobica e compostaggio di Herambiente, perfettamente integrato nel paesaggio, utilizza tecnologie all'avanguardia per trattare i rifiuti organici

Ormai si è imparato a conoscerli, anzi, a riconoscerli. Non solo, ormai si è arrivati ad identificarli con l'impianto stesso di biogas. I gasometri a membrana che da alcuni anni costellano le nostre campagne sono diventati un elemento paesaggistico inconfondibile, eppure, percorrendo i dolci pendii delle campagne riminesi che ci portano verso l'impianto di digestione anaerobica e compostaggio di Herambiente, situato in località Cà Baldacci al limitare della Repubblica di San Marino, non si avvista nessun gasometro.
Incastonato tra i filari di vite, in Via S. Martino in Venti 19, l'impianto è deputato al trattamento dei rifiuti provenienti dal territorio riminese, un territorio particolare poiché soggetto ad un flusso variabile di rifiuti dovuto all'ingente presenza turistica estiva sul litorale.
"L'impianto di Ca' Baldacci - come ci spiega Katia Gamberini, Responsabile Compostaggi e Digestori Herambiente - tratta 57.000 t/a di rifiuti, di cui 40.000 t/a di FORSU, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani provenienti dalla raccolta differenziata alimentare domestica e mercatale e 17.000 t/a di scarti ligneo-cellulosici provenienti da raccolta differenziata e dalle attività di manutenzione del verde pubblico e privato".
Il sito impiantistico è deputato al trattamento dei rifiuti dagli anni '50 per la presenza di una discarica i cui conferimenti si sono conclusi nel 1993. Nel 1989 nasce un primo impianto pilota di maturazione della sostanza organica che si evolve nel tempo fino ad arrivare al 2003, anno in cui entra in esercizio l'impianto di compostaggio aerobico a scala industriale, realizzato sulla spinta della crescente domanda di recupero della frazione organica dal territorio riminese. Tra il 2010 e il 2012 è stato realizzato un importante intervento di revamping che ha portato all'introduzione della sezione di digestione anaerobica, così da rendere possibile il recupero energetico, oltre al recupero di materia dalle biomasse di diversa natura e provenienza presenti nei rifiuti.
Al fine di contenere le emissioni odorigene, ridurre le emissioni di anidride carbonica dal ciclo rifiuti e quindi gli impatti ambientali, e produrre energia rinnovabile, come richiesto dalle normative europee, Herambiente ha individuato nella Dry fermentation (fermentazione a secco), sviluppata dalla ditta tedesca Bekon ed applicata al trattamento dei rifiuti organici, la corretta tecnologia in grado di rispondere agli obiettivi prefissi. È stata così rimossa una parte del vecchio fabbricato e son state costruite le 11 celle di digestione anaerobica Bekon.
L'allora processo esistente di compostaggio aerobico della frazione biodegradabile dei rifiuti è stato quindi convertito in un processo virtuoso di tipo integrato anaerobico-aerobico che, oltre alla produzione di compost di qualità, garantisce la produzione di biogas, classificato ai sensi del D.Lgs 387/2003 e s.m.i. come fonte di energia rinnovabile da destinare a recupero energetico.
Per quanto riguarda il recupero di materia, due sono le linee di produzione a Cà Baldacci: quella ACM (Ammendante Compostato Misto) per il compost di qualità (circa 3.200 t/a) e quella relativa alla biomassa ligneo-cellulosica (circa 8.800 t/a); sul versante del recupero energetico, l'impianto, grazie al biogas prodotto, alimenta due motori a combustione interna dalla potenza complessiva di 998 KW che producono circa 7.500 - 8.000 MWh/a, corrispondenti al fabbisogno di 8000 famiglie.
Non solo, con il revamping è stato anche realizzato, sulla copertura, un impianto fotovoltaico della potenza di 176 KWp, per una produzione annua stimata intorno ai 175.000 KWh, destinata all'autoconsumo.
Ma come avviene il processo di trattamento del rifiuto e la conseguente produzione di energia e compost?
Come ci spiega Katia Gamberini: "la prima fase è quella dell'accettazione e controllo dei rifiuti con pesatura in ingresso dei mezzi. Questi aspettano l'apertura del portone antistante l'avanfossa, vi entrano, attendono la chiusura del portone a scorrimento rapido alle loro spalle, in modo da contenere gli odori, accedono alla sezione di stoccaggio, aspettando sempre l'apertura e chiusura dei doppi portoni, scaricano il rifiuto in fossa ed escono. A questo punto - prosegue - il rifiuto viene prelevato dall'area di stoccaggio con pala gommata o carroponte con benna, caricato nella tramoggia del trituratore e il materiale triturato è avviato alla fase di digestione anaerobica mediante nastri trasportatori".


Herambiente

HeraAmbiente è la società del gruppo Hera che si occupa della gestione degli oltre 80 impianti di smaltimento e recupero rifiuti del gruppo. Sono 5 filiere principali: discariche, ossia impianti di smaltimento; termovalorizzatori, quindi impianti di recupero energetico; impianti di compostaggio e biodigestione anaerobica per tutta la parte relativa al recupero dell’organico; impianti di selezione per tutta la parte di recupero della frazione secca proveniente dalla raccolta differenziata; impianti di recupero e smaltimento rifiuti industriali.
Per quanto riguarda gli impianti di trattamento e di compostaggio delle frazioni organiche di Herambiente attualmente sono  7 con 8 linee produttive: 6 sono impianti di compostaggio, più 2 linee produttive di trattamenti di biostabilizzazione.
Quindi: impianti di compostaggio di Ozzano dell’Emilia (BO) con capacità annua di trattamento di 28.000 t e Sant’Agata Bolognese (BO) - 60.000 t/anno; impianto di selezione e biostabilizzazione di Imola (BO) – 70.000 t/anno;  impianto di digestione anaerobica e compostaggio di Cesena (FC) – 55.000 t/anno, Rimini (RN) -  57.000 t/a, Lugo (RA) – 60.000 t/a, impianto di compostaggio e biostabilizzazione di Ostellato (FE) 75.000 t/a biostabilizzato e 33.000 t/a compost.

 

Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 31 del n. 3/2016 di Recycling...continua a leggere