I CAM per la costruzione e la manutenzione delle strade

Il settore del riciclaggio rifiuti inerti è in attesa dei Criteri Ambientali Minimi per le opere stradali. ANPAR, in occasione della decima edizione di "Fare i conti con l'ambiente", ha promosso una due giorni di incontri, seminari e tavoli tecnici volti a sensibilizzare addetti  ai lavori, rappresentanti delle amministrazioni pubbliche e funzionari delle stazioni appaltanti sull'impiego, anche in ambito stradale, dei materiali riciclati

Si è tenuta lo scorso 18 maggio a Ravenna, in occasione della manifestazione "Fare i conti con l'ambiente", la II riunione dei tavoli permanenti di lavoro ANPAR avente come argomento di discussione i CAM (Criteri Ambientali Minimi) per le strade.
Introdotto dal presidente ANPAR Paolo Barberi e dal direttore tecnico ANPAR Giorgio Bressi, il tavolo tecnico si è avvalso dei contributi dei professori Gabriele Tebaldi dell'Università di Parma e Alessandro Marradi dell'Università di Pisa, ed è stato coordinato dal Dott. Sergio Saporetti della Divisione Certificazione Ambientale ed Acquisti Pubblici Verdi del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Divisione Clima ed Energia. Ed è proprio al Ministero che si è recentemente dibattuto dei CAM per le strade verdi, in cui fra i temi caldi spiccano l'importante ruolo della progettazione ed esecuzione, nonché costruzione e manutenzione dell'opera stradale. I dettami da seguire sono quelli della Circular Economy, così come imposto anche dalla Commissione Europea che vuole che si arrivi ad un'economia a rifiuti zero, quindi portando a compimento quel passaggio fondamentale che va dal consumo di risorse alla progressiva e definitiva limitazione di questo sfruttamento per arrivare ad avere e utilizzare una fetta cospicua di materiale riciclato. Anche, quindi, per quanto riguarda le strade: progettate, costruite e mantenute in maniera sostenibile. E per fare questo non si può prescindere dall'importanza dei materiali utilizzati. Ma non si può neanche prescindere dalla buona progettazione, in quanto se il progetto non è all'altezza poco importa se si tratta di strade verdi o no. Ecco quindi l'importanza dei CAM per la progettazione e la costruzione delle strade, intendendo la definizione di strade in senso ampio, ossia dall'autostrada alla pista ciclabile, dalla ferrovia all'aeroporto.
Sebbene del riciclo dei rifiuti inerti se ne parli da decenni e sia ormai divenuto un pilastro della Circular Economy, visti gli indubbi vantaggi che apporta sia per P.A. ed enti locali, basti pensare alla salvaguardia del territorio, alla limitazione nella concessione di nuove cave di inerti naturali e alla limitazione di materiale da smaltire in discarica, nonché vantaggi per le stesse imprese di costruzioni che si trovano a spendere meno nel conferire i rifiuti presso gli impianti di riciclaggio rispetto al ricorso alla discarica e a spendere meno nell'acquistare materiali riciclati rispetto a quelli naturali, esiste ancora una diffidenza diffusa nell'utilizzo di prodotti derivati da rifiuti. E questo nonostante gli aggregati riciclati garantiscano, ormai, le medesime caratteristiche prestazionali di quelli naturali.
L'Italia, con la pubblicazione della Legge 221/2015, è stato il primo Paese, tra gli Stati membri EU, a imporre l'obbligo di applicazione dei Criteri Ambientali Minimi per le stazioni pubbliche appaltanti, evidenziando l'importanza degli acquisti verdi come strumento strategico.
Per il settore edile, mercato di sbocco dei prodotti inerti riciclati ancora non molto sviluppato, il Ministero ha già provveduto ad emanare i CAM per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione.
E così dovrebbe essere anche per gli aggregati riciclati e artificiali da impiegarsi nelle opere infrastrutturali, seguendo l'esempio virtuoso di RFI che è stato precursore nell'impiego degli aggregati riciclati nelle sue opere. Per questo motivo risulta di primario rilievo che il Ministero dell'Ambiente completi quanto prima i CAM per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione delle infrastrutture e che le pubbliche amministrazioni applichino le disposizioni previste, dando così slancio al mercato degli aggregati riciclati, dirigendone e stimolandone la domanda.
Anche perché siamo in una fase in cui l'impiego degli aggregati riciclati si presenta come tema a cui anche le amministrazioni comunali guardano con favore, come confermato dall'ingegnere Serena Persipaoli del Comune di Bologna, che ha anche ammesso di trovarsi ad operare, però, in una fase in cui l'impiego degli aggregati riciclati nelle opere comunali, edili o infrastrutturali che siano, è solo all'inizio. Inoltre, ha sottolineato, come Progettista, RUP e Direttore dei Lavori siano spesso la stessa persona che si trova quindi a doversi assumere ingenti responsabilità, non disponendo delle necessarie competenze per accettare in cantiere materiali da costruzione alternativi ai tradizionali che presentano delle insidie data la loro origine dai rifiuti. Esistono quindi due tipi di problematiche: da una parte la formazione dei funzionari della Pubblica Amministrazione e dall'altra la certezza del raggiungimento del cosiddetto End of Waste di questi materiali. Per la prima è necessario che le Amministrazioni Pubbliche stanzino i necessari fondi o utilizzino quelli già a disposizione per migliorare la conoscenza dei propri funzionari su questi materiali, per la seconda è auspicabile che il Ministero dell'Ambiente predisponga in tempi rapidi un Decreto Ministeriale per chiarire le regole per cessare la qualifica di rifiuto di questi ottimi materiali da costruzione. Inoltre progettisti, direttori lavori e stazioni appaltanti si trovano ad operare spesso in assenza di capitolati o con capitolati tecnicamente ampiamente superati che non contemplano l'uso di aggregati riciclati o artificiali, che vengono così di fatto esclusi dalle opere.
ANPAR già da tempo è impegnata in questo campo (nel 2004 ha steso i capitolati in Toscana, nel 2015 in Piemonte), continuando a promuovere iniziative volte ad aumentare il livello di conoscenza tecnica e normativa sulla gestione dei rifiuti da C&D e sugli aggregati riciclati ed artificiali, nonché, come nel tavolo tecnico sui CAM per le strade, a far emergere aspetti progettuali e concreti per far sì che le strade verdi si possano realizzare.